Home 2009
Newsletter > edizione : 8/2009
articolo riservato agli abbonati
IL 5 PER MILLE ALLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE: senza una adeguata comunicazione non si ottengono “fondi” … a cura del Rag. Pietro Canta, Ragioniere Commercialista in Imperia, Consulente fiscale del C.P. CONI di Imperia
Come ormai noto, il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 2 aprile scorso (con successive integrazioni) ha chiarito i criteri di ammissione ai benefici del riparto del cinque per mille a "sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal C.O.N.I., che dimostrino di avere una RILEVANTE ATTIVITA' SOCIALE" (si vedano a tal proposito gli altri articoli pubblicati sull'argomento - ved. rubrica "5 per mille" sul sito http://www.fiscosport.it ). Questo non significa che i fondi del 5 per mille vengono distribuiti "a cascata", bensì che le associazioni sportive "beneficiarie" possono attivarsi affinchè i propri Dirigenti, Associati o Sostenitori effettuino la destinazione del 5 per mille a loro favore o a favore del comparto sportivo dilettantistico in generale (con distribuzione dei "residui" con la stessa percentuale delle distribuzioni "dirette"): onde facilitare il "marketing" delle associazioni sportive dilettantistiche che hanno effettuato autonoma iscrizione - entro il 20 aprile 2009 - negli elenchi del 5 per mille, abbiamo realizzato un file di word (allegato), da personalizzare con l'intestazione e il codice fiscale dell'associazione, da distribuire quale pro-memoria per coloro che si accingono a fare il proprio modello 730 (interessando un CAF abilitato) o modello UNICO/PF (direttamente o per il tramite di un intermediario abilitato, di norma un commercialista). In allegato un fac-simile di un "promo" da distribuire ai Dirigenti, Associati e Sostenitori dell'associazione sportiva dilettantistica:
articolo riservato agli abbonati
PREMI DA COMPETIZIONI SPORTIVE: POSSIAMO SCEGLIERE LA TASSAZIONE? a cura del Rag. Maurizio Falcioni, Consulente Provinciale Fiscosport Rimini
Due quesiti proposti dagli utenti Fiscosport ci permettono di tornare ad approfondire un argomento di interesse generale: il premio allo sportivo dilettante in occasione di gare o tornei . art. 67, comma 1, lettera m) , DPR 917/1986 (TUIR) Il combinato disposto del 1° comma, lett. m), dell’art. 67 del DPR 917/1986 e del successivo art. 69 del medesimo D.P.R. 917/1986, determina che i premi erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche, sono considerati redditi diversi e non concorrono a formare il reddito per un importo non superiore a € 7.500,00 annui, per percipiente.
articolo riservato agli abbonati
5 PER MILLE: RETROATTIVO IL REQUISITO DELLA “RILEVANTE ATTIVITA’ SOCIALE” a cura del Rag. Pietro Canta, Coordinatore Nazionale dei Consulenti Fiscosport
Il Decreto 2 aprile 2009 del Ministro dell'Economia e delle Finanze dal titolo "Modalità di ammissione delle associazioni sportive dilettantistiche al riparto di una quota pari al 5 per mille dell'IRPEF" non si limita a disporre le regole per l'iscrivibilità al 5 per mille 2009 (di recente estesa alle associazioni sportive dilettantistiche affiliate ad una federazione sportiva dilettantistica o ad una disciplina sportiva associata), ma prevede che
articolo riservato agli abbonati
I COMPENSI PER PRESTAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE NEL MOD. UNICO/PF/2009 a cura del Prof. Marco Fava, Consulente Provinciale Fiscosport Teramo
Pubblichiamo le interessanti slides del Prof. Marco Fava sulla compilazione del modello UNICO/PF/2009 in presenza di compensi agli sportivi dilettanti.
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 431 del 17/04/2009 – utente fiscosport n.10152 – prov.di BARI
Volendo creare una associazione sportiva dilettantistica, vorremmo sapere come si può gestire il libro soci, in modo cartaceo/manuale piuttosto che informatizzato.Grazie. risposta a cura dell'Avv. BiancaMaria Stivanello, Collaboratrice della Redazione Fiscosport - Padova
articolo consultabile liberamente
LA CIRCOLARE N. 12/E del 9/4/09, sull’art. 30 del D.L. 29/11/2008 n. 185: QUALE COMMERCIALITA’?
In altri articoli di questo Fiscosport Flash - newsletter n. 7/bis/2009 - vengono ampiamente illustrati sia la circolare 12/E che il punto 4.2 della circolare 13/E, entrambe del 9/4/09. Oggetto di questo breve scritto è invece l’approfondimento di quanto nella circolare 12/E è scritto a proposito del diritto per le associazioni sportive dilettantistiche, e in generale per gli enti non commerciali, di avvalersi delle agevolazioni di cui all’art. 148 T.U.I.R. ed all’art. 4 del D.P.R. 633/72, muovendo dalla distinzione fra attività commerciali e non commerciali. 1) Il, condivisibile, punto di partenza Il punto 1.1.1 della circolare inizia affermando che il regime fiscale di favore è riservato agli enti che non svolgono in via esclusiva o principale attività commerciale, ai sensi dell’art. 73 T.U.I.R. E fin qui non possiamo che concordare. 2) La prima affermazione non condivisibile Subito dopo, la circolare prosegue con la prima delle affermazioni che non possiamo assolutamente condividere:
articolo consultabile liberamente
CIRCOLARE N. 12/E DEL 9 APRILE 2009: UN DOCUMENTO ATTESO….. O QUASI
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 12/E del 09/04/2009 offre i primi chiarimenti in merito alle disposizioni di cui all’art. 30, commi 1,2,3 e 3- bis, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2 (c.d. “decreto anticrisi”) intitolato “ Controlli sui circoli privati ”, che ha imposto agli enti associativi, ai fini del controllo dell’attività “interna” degli stessi, l’obbligo di trasmettere in via telematica la comunicazione dei dati e delle notizie rilevanti ai fini dell’accertamento del possesso dei requisiti qualificanti, richiesti dalla vigente disciplina tributaria. Le disposizioni attuative dell’art. 30 devono essere emanate attraverso un Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che dovrà predisporre il modello da inviare all’Agenzia stessa e, si presume, le istruzioni per la compilazione dello stesso. Si ricorda che il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate doveva essere emanato entro 31 gennaio 2009 , ma, ad oggi, non ha ancora visto la luce.
articolo consultabile liberamente
IL PUNTO 2.4 DELLA CIRCOLARE 13/E del 9/4/09: La programmazione dell’attività di controllo 2009 sugli enti non commerciali
Il punto 2.4 della circolare 13/E, intitolata “Prevenzione e contrasto all’evasione – Anno 2009 – Indirizzi operativi” riguarda gli enti non commerciali. Le disposizioni sono abbastanza scarne (poco più di una pagina) e non ci pare presentino aspetti di particolare rilevanza. Ne diamo qui di seguito sommariamente conto. 1) Gli obiettivi e le modalità La circolare esordisce affermando che il controllo sugli enti appartenenti al terzo settore riveste, anche alla luce del più volte citato art. 30 del D.L. 185/08, “una rilevanza superiore rispetto al passato” . “Il comparto in parola va dunque attentamente monitorato … allo scopo di individuare i più rilevanti rischi di abuso dei regimi agevolativi”; “L’attività di controllo va quindi indirizzata nei confronti di quei soggetti per i quali le informazioni … evidenzino la possibile esistenza di vere e proprie imprese commerciali dissimulate sotto la forma di associazioni culturali, sportive … e simili”.
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 432 del 20/04/2009 – utente fiscosport n.9370 – prov.di VITERBO
Salve, il rapporto tra una associazione sportiva dilettantistica di tennis ed un proprio socio/istruttore Fit che organizza corsi e attività didattica in conformità alle attività istituzionali ed esclusivamente per ragazzi tesserati alla Fit , può essere inquadrato come esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica o necessita di rapporto co.co.co. amministrativo gestionale? Grazie risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri, Dottore Commercialista in Siena, Consulente fiscale del C.P. CONI di Siena
Ultimi articoli
Il nuovo saggio interessi legali per il 2025 è al 2%
Dal 1° gennaio 2025 il tasso di interesse legale si abbassa al 2,5%. Ricordiamo che l'intervento ha effetti anche sul "ravvedimento operoso" delle imposte dovute e non pagate nei termini di legge