Maurizio MOTTOLA

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Dottore commercialista e revisore legale in Taranto dal 2008.
Professionista esperto in materia fiscale relativa allo sport dilettantistico.
CTU e perito tecnico presso il Tribunale di Taranto, gestore delle crisi da sovraindebitamento e difensore tecnico dinanzi alle Commissioni Tributarie.
Collaboratore di diverse riviste on line di aggiornamento professionale in materia fiscale sportiva.
Relatore in diversi eventi formativi dedicati al settore sportivo dilettantistico.
Collabora con la rivista online Fiscosport.
Riceve presso lo studio sito a Taranto in Via Polesine 10/a, mail: maurizio.mottola@odcecta.it, mobile: 329 5812182.
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Chiarimento su ricavi per servizi tesseramento
Buongiorno. In una precedente risposta in merito al trattamento fiscale di eventuali ricavi per il servizio di tesseramento non ci risulta chiarita una domanda che è molto interessante per la nostra realtà; la fattispecie presentata è questa: si fa pagare 10 all'utente al fine di tesserarlo ma in realtà il tesseramento costa 8. Quindi: come vanno trattati i 2 euro di sovrapprezzo che noi indichiamo all'utente come "costi segreteria per tesseramento". Si possono considerare anch'essi corrispettivi specifici e quindi decommercializzati? Grazie
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Obbligo di compilazione e trasmissione Modello IRAP
Una SSD che applica la 398/91 deve compilare il modello Irap? I compensi dei cococo non superano la soglia di € 85.000,00, va compilato comunque? Non ci sono cococo amministrativi. Grazie
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Ricavi per il servizio di tesseramento nei confronti dei tesserati
Una S.S.D. a responsabilità limitata usufruisce del regime agevolativo previsto dalla legge 398/1991. Questa incassa dai propri tesserati una quota, che poi riversa alla Federazione/Ente di promozione di riferimento per tesserare e affiliare l'atleta. Si chiede se la società possa ricevere dai propri tesserati anche una quota per il servizio di tesseramento che presta a favore dei propri tesserati, e, se sì, come verrebbe trattato questo tipo di ricavo. Sarebbe corretto trattarlo come ricavo esente ai fini IVA in quanto trattasi di corrispettivo specifico ricevuto dai tesserati? Se invece la S.S.D. ricevesse una quota per l'erogazione di corsi/attività didattica nei confronti del tesserato, come sarebbe trattato fiscalmente? Ringrazio per l'attenzione
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La tracciabilità dei pagamenti delle quote associative
Una a.s.d. senza partita IVA e regolarmente iscritta al RASD redige solo il rendiconto di gestione perché le entrate derivano esclusivamente dal ricevimento dei pagamenti di quote associative annuali e di quelle relative alle lezioni dei corsi dei praticanti l’attività sportiva, regolarmente tesserati come atleti all’ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni; il pagamento delle quote associative avviene con cadenza trimestrale da parte di ciascun socio/praticante; l’importo trimestrale del versamento all’ASD della quota associativa da parte di ciascun socio/praticante è di circa 200 euro e il totale incasso giornaliero delle quote associative trimestrali non supera mai i 1.000 euro. Si chiede anzitutto se e/o quando sussista l’obbligo del versamento delle quote associative nel conto corrente bancario intestato all’ASD; e, nel caso non vi sia detto obbligo, se per pagare il compenso dell'istruttore (con contratto cococo), che ammonta a un importo superiore a 1.000 euro, sia necessario versare l'importo corrispondente al compenso dalla cassa dell'ASD al conto corrente dell'ASD. In attesa di cortese risconto, si ringrazia e si porgono cordiali saluti
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Trasferimento delle quote nella s.s.d. a r.l.
Lo statuto della s.s.d. a r.l. denominata idealmente X prevede la libera circolazione delle quote societarie per atto tra vivi con il solo vincolo del diritto di prelazione. La stessa società applica la 398 e decommercializza i ricavi istituzionali. Dalla risposta ad un precedente quesito sottopostovi sembrerebbe che ciò non sia regolare. In base a quale disposizione normativa la libera circolazione delle quote sociali inficerebbe le agevolazioni fiscali? Grazie
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Decommercializzazione dei corrispettivi specifici per affitto impianti sportivi
Si richiede se alla luce della nuova riforma dello sport, e con l'identificazione delle attività secondarie all'attività sportiva (tra cui la gestione degli impianti), sia ancora applicabile a oggi la decommercializzazione di corrispettivi specifici pagati da una a.s.d./s.s.d. ad altra a.s.d./s.s.d. affiliata allo stesso ente/federazione. Vi saranno cambiamenti dell'attuale situazione con la modifica, a partire dal 01/01/2025, del trattamento ai fini IVA dei servizi sportivi? E in particolare: se la prestazione di utilizzo spazi / affitto impianti venisse intestata al presidente o ad altro tesserato del sodalizio sportivo utilizzatore (sempre premessa l'affiliazione/tesseramento allo stesso ente), potrebbe essere applicata la decommercializzazione?
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Acquisti da parte di a.s.d. con partita IVA e comunicazione dati a fornitore
Si chiede se dall'1/1/2024 una a.s.d. con partita IVA e regime iva 398 in sede di acquisti debba comunicare il codice destinatario a tutti i suoi fornitori sia per acquisti e servizi istituzionali che commerciali; oppure è meglio comunicarlo solo ai fornitori di tipo "commerciale" mentre per acquisti di tipo istituzionale va comunicato solo il codice fiscale e come codice fatturazione 0000000 facendosi dare la fattura cartacea?
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IVA e II. DD. per ricovero imbarcazioni
Una a.s.d. in regime fiscale di 398/91, affiliata alla FIV, ha in concessione demaniale una struttura con specchio acqueo per ricovero e ormeggio di imbarcazioni a motore di soci che vengono utilizzate esclusivamente a fini personali. Detta attività risulta espressamente prevista dallo Statuto (attività secondaria e strumentale).
Si richiede:
1 - Se è corretto il prudenziale assoggettamento dell'imposizione IVA (e alle conseguenti imposte sui redditi), con aliquota ordinaria del 22%, delle somme incassate per i canoni relativi al ricovero di dette imbarcazioni a motore;
2 - Nell'ipotesi che la risposta al primo quesito fosse affermativa, si richiede se affiliando l'associazione anche alla Federazione Pesca Sportiva (attività regolarmente prevista dallo Statuto) e facendo partecipare parte alcuni soci del club a qualche gara di calendario federale o organizzando ed iscrivendo i soci ai corsi didattici, può servire ad evitare la suddetta tassazione;
3 - Se gli incassi relativi ai canoni delle imbarcazioni, possono usufruire delle agevolazioni della 398/91 (versamento del 50% dell'IVA relativa alle fatture emesse e tassazione al 3% come II.DD.).
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Sponsorizzazione e potenziale conflitto di interessi
Si chiede se una a.s.d. possa effettuare una sponsorizzazione nei confronti di una società s.r.l. unipersonale, in cui l'unico socio e amministratore unico è anche il presidente e legale rappresentante della a.s.d. in questione. Si potrebbe ravvisare una situazione di possibile conflitto di interessi?
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Il trattamento fiscale del punto di ristoro all’interno della a.s.d.
Nella pratica quotidiana è fattispecie piuttosto comune la presenza di un punto ristoro (bar e ristorante) all'interno della struttura gestita da un sodalizio sportivo dilettantistico, con accesso pubblico, quindi non riservato ai soli soggetti qualificati (associati, tesserati). Vediamo di seguito qual è il corretto trattamento dei corrispettivi incassati
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Adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili: sono obbligate anche le ASD?
Il legislatore ha introdotto, tra il 2019 e il 2022, un nuovo obbligo per tutti gli operatori economici: l’adozione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Il presente intervento ha l’obiettivo di svolgere una disamina circa il presupposto soggettivo, ovvero perimetrare gli enti che devono sottostare al nuovo adempimento; seguiranno interventi specifici per chiarire in cosa consistano, rispettivamente, gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili e quali azioni debbano adottare gli amministratori per dotarsi di un assetto “adeguato”