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Newsletter > edizione : 13/2010
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BAR ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA SPORTIVA: LA DIRETTIVA SERVIZI RECEPISCE LE DISPOSIZIONI EUROPEE E SEMPLIFICA LE PROCEDURE, a cura del Rag. Maurizio Falcioni, Consulente Provinciale Fiscosport – Rimini
In attuazione della Direttiva Europea 2006/123/CE del 12/12/2006 relativa ai servizi nel mercato interno, in data 23/04/2010 su supplemento ordinario n. 75/L della G.U., viene pubblicato il Decreto Legislativo (DLgs) n. 59 del 26.03.2010. Due le direttrici del provvedimento: da un lato le attività professionali, dall’altro quelle commerciali ed artigianali. Per le prime, passaggio da un regime autorizzatorio ad un regime di libera iniziativa e di libera circolazione (pur nella salvaguardia delle particolarità dettate dal sistema Ordinistico vigente nel nostro Paese). Per le seconde, novità per piccole e medie imprese per apertura di bar, ristoranti, attività commerciali al dettaglio, estetista, ecc., che in maniera semplificata dovranno comunicare al nuovo “sportello Unico” o alle CCIAA, la dichiarazione di inizio attività (DIA) per l’avvio dell’esercizio commerciale. Dall’8 di Maggio 2010, per avviare un esercizio commerciale basta inviare una dichiarazione di inizio attività allo sportello unico per le attività produttive competente ed ha efficacia immediata; nel senso che l’attività commerciale può partire dalla data di presentazione della DIA (semplificazione anche per la documentazione da allegare), scavalcando il regime “autorizzatorio”. Regime che viceversa rimane in vigore per l’apertura di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico, che sono ancora soggetti all’autorizzazione rilasciata dal comune competente (cosiddetto provvedimento di programmazione ). E’ in questo contesto che troviamo disposizioni riguardanti le associazioni sportive dilettantistiche .
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LE EROGAZIONI LIBERALI A FAVORE DELLE SOCIETA’ E ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE
In questo periodo di scadenze per le dichiarazioni dei redditi ci pare opportuno analizzare varie disposizioni che riguardano il modello UNICO delle persone fisiche (vedasi nella precedente newsletter l’articolo sulla detrazione per spese per attività sportiva di ragazzi fra 5 e 18 anni di età, a firma del Dott. Stefano Andreani). In questo caso, il tema riguarda la possibilità, per i soggetti eroganti, di beneficiare di una detrazione d’imposta per le erogazioni liberali effettuate a favore delle società ed associazioni sportive dilettantistiche. La disposizione trae origine dall’articolo 25, comma 5, della legge n. 133/1999 che ha modificato l’art. 13-bis, comma 1, del T.U.I.R. con l’introduzione della lettera i-ter). L’art. 90 della legge n. 289/2002 l’ha modificato con il seguente comma 9 (il nuovo testo unico delle imposte sui redditi, aggiornato con le modifiche vigenti al 1 gennaio 2008, ha riclassificato nell’art. 15 le sopracitate norme):
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PRESENTAZIONE DEL MODELLO UNICO 2010 PER LE SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE, a cura del Prof. Marco Fava, Consulente Provinciale Fiscosport – Teramo
Pubblichiamo le interessanti slides del Prof. Marco Fava sulla dichiarazione dei redditi delle società sportive dilettantistiche che si avvalgono della L.398/91
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LA VENDITA DI CESPITI USATI: ATTIVITA’ ISTITUZIONALE O COMMERCIALE?
E’ assai frequente che una società o associazione sportiva si trovi a cedere attrezzature che sono state dalla stessa utilizzate per la propria attività istituzionale, dalle racchette da tennis agli sci, dalla attrezzature da palestra a moto e auto da corsa o rally. Premessa Fissiamo preliminarmente una premessa: che ci occuperemo dell’ordinario turnover delle attrezzature, non certo dell’attività di vero e proprio commercio, più o meno mascherato, che talvolta viene effettuato da sodalizi sportivi e che costituisce indubbiamente attività commerciale; ciò anche se essa viene svolta a favore di soci ed anche se i beni non sono nuovi: una cosa è dismettere un cespite, altra cosa è comprare dallo sponsor duecento paia di sci o duecento racchette da tennis, a prezzo scontato, e dopo una settimana di utilizzo rivenderle ai partecipanti al corso ... Al di là del facile esempio sopra esposto, è evidente che i casi limite dovranno essere valutati con estrema attenzione e grande prudenza. Beni “istituzionali” e beni “commerciali” Trattamento tributario Il regime di cui alla Legge 398/91
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QUESITO N. 508 del 15/06/2010 – utente fiscosport n.11964 – prov.di LUCCA
Salve, siamo un’associazione sportiva dilettantistica in regime 398/91; avremmo bisogno di alcune delucidazione in merito agli acquisti effettuati in Francia e a San Marino; le aziende fornitrici, a fronte della cessione del bene, (acquisto necessario per svolgere l'attività sportiva) hanno rilasciato all' associazione sportiva dilettantistica fatture in cui non vi è indicato l'importo dell'IVA. Quale l'iter contabile, per la corretta gestione di tali acquisti? E' necessario versare l'imposta mediante versamento all'ufficio IVA?In quale data? Quale modello deve essere presentato INTRA 12 o INTRA 13?. Cordiali saluti risposta a cura del Dott. Stefano Mainardis, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Pordenone
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I MODELLI DELLE RICEVUTE PER LE EROGAZIONI LIBERALI ALLE ASSOCIAZIONI E SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE
Il sistema tributario italiano prevede agevo la zioni fiscali per i contribuenti e le imprese che effettuano erogazioni liberali a favore del terzo settore o non profit, nello specifico per quanto ci riguarda alle associazioni sportive dilettantistiche. Di seguito le ricevute che le associazioni devono ri la sciare, differenziate per soggetto che effettua le erogazioni liberali:
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