Rimborsi e compensi a componenti il CD – Risposta al Quesito dell’Utente n. 22292
In una precedente risposta pubblicata su Fiscosport (di cui si da conto di seguito) è stato sostenuto che i rimborsi forfetari (ma anche i compensi) ai componenti il consiglio direttivo di una federazione vanno inquadrati quali rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di natura amministrativo-gestionale, rientrando quindi nella fattispecie prevista dal secondo periodo dell'art. 67, comma 1, lett. m) T.U.I.R. Si chiede come conciliare questa risposta con quanto detto nella Circ. Min. Fin. n. 21/E del 22 aprile 2003 ove "Il carattere amministrativo-gestionale delle collaborazioni LIMITA la previsione dell'art. 81, comma 1, lettera m), alla collaborazione nell'attività amministrativa e di gestione dell'ente. Rientrano, pertanto, nei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo gestionale di natura non professionale, i compiti tipici di segreteria di un'associazione o società sportiva dilettantistica, quali ad esempio la raccolta delle iscrizioni, la tenuta della cassa e la tenuta della contabilità da parte di soggetti non professionisti".
Ritardo nell’invio del Modello EAS – Risposta al Quesito dell’Utente n. 11761
Una a.s.d. non ha compilato il modello EAS nei termini stabiliti dalla legge, che è stato comunque spedito successivamente (dopo 8 mesi dalla data di costituzione) senza pagare i 258 (rectius: 250) euro previsti dall'istituto della remissione in bonis. Come si deve comportare ora la a.s.d.: deve solo pagare la sanzione o deve anche inviare nuovamente il modello EAS?
RIMBORSI SPESE AI VOLONTARI – Risposta al Quesito dell’Utente n. 20090
Un nostro gentile lettore ci scrive di aver letto sul notiziario del MOVi Friuli Venezia Giulia quanto segue: "È stata depositata il 23 novembre scorso, l’ordinanza n. 23890 della Corte di Cassazione che ha stabilito l’illegittimità dei rimborsi con criteri forfettari da parte dell’associazione di volontariato ai propri associati. Una sentenza che mira a garantire che i rimborsi spese ai volontari non mascherino l’erogazione di compensi, che cioè il rapporto associativo non mascheri un rapporto di lavoro. I rimborsi a ciascun singolo volontario devono perciò essere connessi a “spese effettivamente sostenute” e che rientrino in “limiti preventivamente stabiliti”. L’ordinanza fa riferimento alla legge 266/1991 secondo la quale “al volontario possono essere soltanto rimborsate dall’organizzazione di appartenenza le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, entro limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni stesse” (articolo 2, comma 2)". Il lettore chiede se il D.Lgs 460/97, nato per disciplinare le Onlus, trovi applicazione anche alle Associazioni Sportive e se pertanto se questa sentenza possa avere effetto sulla disciplina dei rimborsi forfetari che molte a.s.d. utilizzano per i loro volontari.
RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO – Risposta al Quesito dell’Utente n. 16700
Una S.S.D di Pallavolo deve eleggere il nuovo consiglio direttivo - come da statuto - ogni 4 anni olimpici: cosa si intende con questa formula e qual è l'iter operativo da seguire in maniera corretta?
DONAZIONE di DEFIBRILLATORE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 6977
Una a.s.d. in regime di L. 398 chiede come trattare il contributo che una ditta si è offerta di donare per l'acquisto di un defibrillatore da installare nel palazzetto dove viene praticata l'attività sportiva.
Risposta al Quesito N. 707 del 15/04/2013 – utente fiscosport n. 2768 – prov....
Testo della domanda: Quesito N. 707 del 15/04/2013 - utente fiscosport n. 2768 - prov. di MILANO
CERTIFICATI MEDICI – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19136
Una a.s.d. che gestisce una palestra chiede se l'obbligo di richiedere il certificato medico (per attività non agonistica) valga indistintamente, a prescindere dal tipo di attività svolto e dal fatto che il socio sia o no anche tesserato; ovvero se si possa/debba subordinare l'obbligo di presentazione del certificato in base al tipo di attività. Soluzioni proposte a titolo di esempio: - palestra macchine per socio non tesserato: nessun obbligo - spinning per socio non tesserato: certificato per pratica non agonistica - zumba o step per socio non tesserato: nessun obbligo - calcetto per socio non tesserato: nessun obbligo...
CERTIFICATI MEDICI – Risposta al Quesito dell’Utente n. 10867
Tra le attività promosse da una SSD a r.l. vi sono corsi di ballo, danza e simili. La SSD chiede ai corsisti-tesserati il certificato medico per attività sportiva non agonistica, che viene attualmente rilasciato dai medici competenti a condizione che venga effettuato anche l'elettrocardiogramma. La richiesta, e in particolare la necessità dell'elettrocardiogramma, viene spesso contestata dai corsisti: si chiede pertanto se si tratti di richiesta legittima visto il tipo di attività e se la SSD, a prescindere dalla predetta problematica, debba avere al proprio interno la figura del medico sociale.
VARIAZIONE SEDE LEGALE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18879
Si chiede se un'associazione che ha cambiato la sede legale debba modificare anche lo statuto.
TRACCIABILITA’ DELLE QUOTE ASSOCIATIVE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 16700
Il tema della tracciabilità delle quote associative e dei pagamenti di importo superiore a 516,46 euro è sempre molto attuale: la a.s.d., soprattutto a inizio stagione, incassa giornalmente importi per quote che a fine giornata superano i 516,46 euro. Contestualmente vi sono numerosi pagamenti da effettuare. Si chiede se sia meglio versare tutti i giorni le quote incassate e prelevare contemporaneamente 500 euro per i pagamenti oppure utilizzare gli incassi per fare tutti i pagamenti rigorosamente sotto la soglia di 500 euro cadauno, o ancora versare al venerdì gli incassi della settimana indicando nella causale le date.