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REGIME DEI MINIMI – Risposta al Quesito dell’Utente n. 1764
In relazione all'articolo di Fabio Sani "LA "RIAPERTURA" DEL REGIME DEI MINIMI: UN'OPPORTUNITA' DA SFRUTTARE" della scorsa Newsletter 7/2015 si chiede se un istruttore sportivo attualmente inquadrato come cococo con un reddito inferiore ai 15.000 euro annui possa passare al nuovo regime semplificato forfettario, introdotto con la Legge di Stabilità, se sia possibile il regime di mono committenza e se la contribuzione INPS pari al 33% tra datore di lavoro (23,81%) e lavoratore (9,19%), contribuisca al reddito imponibile.
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LA “RIAPERTURA” DEL REGIME DEI MINIMI: UN’OPPORTUNITA’ DA SFRUTTARE
Il “D.L. Milleproroghe” riapre fino al 31/12/2015 la possibilità di scegliere il regime dei minimi, che era stato abolito contestualmente all’introduzione del nuovo regime forfetario; dal raffronto fra i due regimi è evidente la convenienza del primo rispetto al secondo
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CENTRO BENESSERE e ASD – Risposta al Quesito dell’Utente n. 10795
Si chiede se una a.s.d. possa avere un centro benessere con sauna, bagno turco e idromassaggio.
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CENTRI ESTIVI – Risposta al Quesito dell’Utente n. 10471
Una a.s.d. può gestire i centri estivi con contributo del comune? Gli animatori come vanno inquadrati? E i bimbi possono essere tesserati per avere copertura assicurativa? Devono necessariamente essere soci? Rientra nell'attività istituzionale o commerciale?
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FORFETTIZZAZIONE IVA ATTIVITA’ CONNESSE – LEGGE 398/91 – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19090
Una cooperativa sportiva dilettantistica, a mutualità prevalente, in regime di Legge 398/91, regolarmente iscritta al CONI e ad altri organismi sportivi, concede in uso a terzi alcuni spazi dell'impianto sportivo di sua proprietà per lo svolgimento di attività commerciali (bar, vendita di abbigliamento sportivo, attività medica rivolta all'attività sportiva). Gli utilizzatori di tali spazi agiscono autonomamente con proprie autorizzazioni e propria partita IVA. A fronte di ciò la Cooperativa richiede un corrispettivo che fattura regolarmente applicando l'IVA al 22%. L'IVA applicata su tali corrispettivi può essere assoggettata alla forfettizzazione del 50% cosi per come previsto dalla L. 368/91 potendo così considerare la concessione in uso degli spazi come attività connessa? Oppure l'IVA su tali prestazione deve essere versata per intero, non potendo la cooperativa detrarre l'IVA sugli acquisti?
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RITENUTA D’ACCONTO – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19292
Una A.S.D., a seguito di ordinanza giudiziaria, deve corrispondere a titolo di spese di lite alle due controparti € 1.000,00 "comprensive di spese e competenze", oltre a S.G. ed accessori di legge. Dato che le parti hanno inviato due notule molto diverse l'una dall'altra, è stato calcolato l'importo con le voci conosciute: Spese di Lite - € 1.000,00; Spese Generali 12,50% (€ 125,00) - € 1.125,00; CPA 4% (su € 1.125,00) - € 45,00; IVA 22% (su € 1125,00) - € 247,50; Totale da versare - € 1.417,50. Si chiede se questo computo sia corretto e a quanto ammonti la ritenuta di acconto, se dovuta da un'A.S.D. con il solo codice fiscale e non partita I.V.A.
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Tesseramento simpatizzanti e obbligo di ricevuta – Risposta al Quesito dell’Utente n. 15364
Si riporta integralmente il quesito giunto in Redazione e a cui l'articolo che segue dà risposta: "La nostra ASD è regolarmente iscritta alla Federazione, al Registro tenuto dal Coni, è titolare di partita Iva ed opera in regime di contabilità legge 398/91. L'attività è sostenuta economicamente da entrate istituzionali (tessere annuali soci ordinari e sostenitori, elargizioni liberali) e da entrate commerciali (sponsorizzazioni e ricavi per pubblicità). Poichè ultimamente, causa crisi, i ricavi commerciali vanno scemando continuamente, avremmo individuato la possibilità di introitare somme tramite "simpatizzanti" alla nostra attività disponibili a versare piccole quote (5/10 euro), eventualmente rinnovabili di anno in anno. A fronte delle loro quote i simpatizzanti verrebbero omaggiati con un piccolo gadget di modico valore. Si chiede pertanto parere a codesta Direzione se gli incassi quote simpatizzanti possono essere considerati ricavi istituzionali e se i nominativi devono essere inseriti nel libro soci, ovviamente senza diritto di voto. Si chiede inoltre se l'emissione della ricevuta di pagamento quota annuale soci e simpatizzanti è obbligatoria o è sufficiente la registrazione in prima nota. Si ringrazia per la cortese attenzione e in attesa di una risposta si porgono doverosi ossequi."
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S.S.D. e OBBLIGO DI PARTITA IVA – Risposta al Quesito dell’Utente n. 4296
Una società sportiva dilettantistica a r.l. non prevede di svolgere operazioni di natura commerciale, limitandosi esclusivamente a quelle istituzionali: viene chiesto se possa fare a meno di richiedere la partita iva, e - ove la stessa intendesse effettuare acquisti di beni necessari per lo svolgimento dell'attività istituzionale in un Paese intracomunitario - se possa presentare il Modello Intra 12 o 13 senza munirsi di Partita Iva.
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DONAZIONE di DEFIBRILLATORE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 6977
Una a.s.d. in regime di L. 398 chiede come trattare il contributo che una ditta si è offerta di donare per l'acquisto di un defibrillatore da installare nel palazzetto dove viene praticata l'attività sportiva.
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VADEMECUM SULL’ACCERTAMENTO “SPORTIVO”: come essere in regola – a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia.
Premessa Nonostante il Codice Civile vigente nel nostro paese non disponga in modo preciso e dettagliato circa le attività e il funzionamento degli enti non commerciali, negli ultimi decenni si è registrato un incremento delle nascite di tali enti medesimi. In campo fiscale, si assiste, invece, ad una continua evoluzione della normativa, con interventi atti a ridefinire e ad aumentare le ingenti agevolazioni tributarie esistenti nel nostro paese per il settore del non profit. I principali aspetti fiscali degli enti non profit, sono contenuti, tra l’altro, nel D.Lgs. n. 460/1997, relativo alla "Disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, ove sono riportate talune indicazioni riguardo i poteri di cui possono avvalersi i funzionari dell’amministrazione finanziaria durante l'attività di verifica ed ispezione contabile. Mentre la fase di accesso nei locali in cui gli enti non commerciali esercitano la propria attività è disciplinata dagli artt. 33 del D.P.R. 600/1973 e 52 del D.P.R. 633/1972).
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Soci di associazione e tesserati non soci
Una ASD composta da 3 soci, affiliata a una Federazione Nazionale, può tesserare come dirigenti dei soggetti non soci? Grazie