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LA RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE NELLO SPORT (1^ parte)

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Quando si parla di responsabilità ci si riferisce, solitamente, a quel procedimento di verifica della liceità di un comportamento che porta alla comminatoria di sanzioni (civili o penali) nel caso in cui si accerti la violazione di norme giuridiche primarie dell’ordinamento statale. In ambito sportivo, il tema presenta da subito un carattere peculiare perché esistono due ordinamenti giuridici che regolamentano lo sport e precisamente: l’ordinamento sportivo costituito dal Coni (ed in ambito internazionale da CIO) e l’ordinamento statale. Il fenomeno sportivo interessa, infatti, oltre che l’ordinamento giuridico nazionale, anche un ordinamento giuridico settoriale a formazione spontanea, teso al perseguimento di un fine particolare, non istituito dall’ordinamento generale statale, ma sorto spontaneamente da un gruppo sociale il quale, una volta evoluto, si è creato una propria organizzazione ed ha emanato un proprio corpo di norme. Si pone, perciò, anzitutto, il problema del rapporto esistente tra questi due ordinamenti, che viene risolto dagli interpreti ritenendo che

QUESITO N. 237 del 25/09/2006 – utente fiscosport n.1074 – prov.di PERUGIA

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Sono il Presidente di una Polisportiva che ha appena letto la circolare n.13 del 7/8/2006 dell'Enpals. La lettura non è di facile interpretazione, ma mi pare di capire che rischia di mettere in seria difficoltà i comportamenti adottati fino ad ora nei confronti dei tecnici da parte di noi dirigenti, e consentiti dalle norme legislative. I miei quesiti: L'Enpals mette come margine dei compensi i 4.500 Euro, in questo caso l'importo previdenziale che andrebbe versato, scatta dopo questa somma? E quali sono le aliquote previste? Il regresso, da che data parte, quali sono le aliquote e su che ammontare calcolarle? Es. Percepito 6000 Euro, facciamo 6000 - 4500? Ultima considerazione, come va analizzata la posizione del soggetto istruttore (professionista?) e la circolare Enpals, pone incerta anche la posizione degli istruttoti nei confronti dell'Irap, Irpef ecc...? Spero di essere stato abbastanza chiaro nell'esplicare il quesito... o forse i miei dubbi. Nel ringraziarvi per l'attenzione, invio cordiali saluti. risposta a cura del Dott. Giuliano Sinibaldi, Consulente Regionale Fiscosport Marche Gent.mo Utente Fiscosport, cerco di rispondere sinteticamente ai suoi quesiti, in verità piuttosto complessi, segnalandoLe sin d'ora che tutte le questioni da Lei sollevate saranno oggetto di trattazione nel corso del mio intervento al Convegno nazionale Fiscosport che si terrà ad Alassio il 15/10 p.v. In quella sede verrà distribuito ai partecipanti il materiale, contenente gli atti del convegno, nel quale potrà trovare un'ampia relazione che, credo, dovrebbe offrire tutte le risposte alle sue domande. Per gli utenti fiscosport non presenti al convegno, il materiale potrà essere visionato sul sito  www.fiscosport.it . cliccare qui a fianco per visualizzare la risposta al quesito:

QUESITO N. 236 del 5/08/2006 – utente fiscosport n.6714 – prov.di TREVISO

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Ho partecipato alle lezioni organizzate dal Coni di Treviso in seno al Corso di formazione per Dirigenti Sportivi, tenute dal Dott.Sinibaldi e dal Dott. Liparata. Vorrei gentilmente sottoporVi un quesito che purtroppo mi si è presentato ieri e che riveste una certa urgenza. Ho il caso di una Società Sportiva a Responsabilità Limitata che gestisce impianti e ha una squadra agonistica. E’ naturalmente iscritta al Registro del CONI e gli atleti sono regolarmente tesserati alla federazione nazionale di appartenenza. Quesito: La SRL Sportiva ha una ristretta base sociale. Gli atleti della squadra agonistica sono tesserati alla Federazione di appartenenza (FIN) ma non sono soci della SRL. Le quote di contribuzione per il sostegno dell’attività istituzionale pagate mensilmente dagli atleti sono da considerarsi ricavi commerciali o possono invece essere considerati corrispettivi specifici decommercializzati?? Vi ringrazio per la Vostra cortese disponibilità e porgo Cordiali saluti. risposta a cura del Dott. Giuliano Sinibaldi, Consulente Regionale Fiscosport Marche.

VADEMECUM sul “RAPPORTO DI LAVORO NEL MONDO DELLO SPORT” – 8^ ed ultima parte,...

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IL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO   L’analisi delle professioni e dell’organizzazione del lavoro sportivo in Italia è stata realizzata utilizzando strumenti di rilevazione basati sui principi della Classificazione Internazionale delle Professioni, come indicato nell’introduzione [1] .   Secondo tale approccio le professioni dello sport includono tutti i soggetti che esercitano un’attività di natura sportiva per conseguire una remunerazione. Pertanto si possono individuare cinque tipi principali di funzioni:   ·                          sportivi professionisti, che traggono sostentamento e reddito dalla pratica sportiva in genere ad alto livello; ·                          arbitri ed ufficiali di gara; ·                          animatori sportivi o istruttori di gruppi specifici di popolazione, che integrano gruppi di versi di popolazione (anziani, disabili, ) attraverso la pratica dello sport; ·                          istruttori sportivi, che si occupano dell’insegnamento di base delle attività e delle abilità tecnico sportive; ·                          allenatori responsabili per lo sviluppo della prestazione sportiva degli atleti agonisti di vario livello.    

Ancora in attesa dei chiarimenti ENPALS sugli sportivi dilettanti

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Nonostante il susseguirsi di riunioni tra i vertici del CONI, dell'Enpals e del Ministero del Lavoro, il testo del MESSAGGIO DI CHIARIMENTI annunciato come imminente nella scorsa settimana (il centralino Enpals, vistosi subissato di telefonate con richieste di chiarimenti, ha emesso il messaggio da noi pubblicato nel pomeriggio del 13 luglio e trasmesso a tutti gli utenti a mezzo newsletter Fiscosport Flash - riportata qui in calce) non è ancora stato ad oggi ufficializzato. La materia del contendere - come è ormai noto - è la circolare esplicativa ENPALS del 30 marzo

QUESITO N. 235 del 13/07/2006 – utente fiscosport n.7189 – prov.di PADOVA

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Siamo una società sportiva che ha optato per il regime fiscale della legge 398/91. Abbiamo organizzato una manifestazione sportiva ovviamente coinvolgendo degli sponsor. Ora uno di questi, anzichè la fattura, per la quale dovrebbe pagarci anche l'iva, ci chiede di rilasciare una semplice ricevuta, che il suo commercialista ha riferito essere comunque detraibile. Siccome stiamo parlando di un'importo superiore ai 5000 euro, vorrei sapere se ciò corrisponde a verità e se sì, quale formula debbo usare nel rilasciare tale ricevuta su carta intestata della società. Grazie. risposta a cura del rag. Pietro Canta, Consulente Nazionale Fiscosport

VADEMECUM sul “RAPPORTO DI LAVORO NEL MONDO DELLO SPORT” – 7^ e penultima parte,...

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IL LAVORO ACCESSORIO Le prestazioni di lavoro accessorio [1] sono attività lavorative di natura occasionale svolte da soggetti a rischio di esclusione sociale o, in ogni modo, non ancora entrati nel mercato del lavoro o in procinto di uscirne. Il contratto di lavoro occasionale accessorio ha due finalità:   ð        far emergere il sommerso che caratterizza alcune prestazioni lavorative, tutelando maggiormente lavoratori che altrimenti opererebbero senza protezione, ð        favorire l'inserimento lavorativo di fasce deboli del mercato del lavoro , aumentando le possibilità di lavoro presso le famiglie e gli enti senza fine di lucro. .... omissis ... IL CONTRATTO DI INSERIMENTO   Il Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 ha previsto la regolamentazione del cd. contratto di inserimento , consentendone la stipula anche da parte di associazioni sportive. Verrà esaminata la suddetta normativa, anche alla luce della circolare ministeriale n. 31 del 21 luglio 2004. Il contratto di inserimento è definito, ai sensi dell'art. 54, co. 1, come un "" contratto di lavoro diretto a realizzare, mediante un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del lavoratore a un determinato contesto lavorativo, l'inserimento ovvero il reinserimento nel mercato del lavoro " di determinate categorie di lavoratori svantaggiati. ... omissis ...

QUESITO  N. 234 del 10/07/2006 – utente fiscosport n.1025 – prov.di VARESE

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In merito all'approfondimento in tema di "Contribuzione ENPALS e prestazioni sportive dilettantistiche" abbiamo riscontrato un parere opposto nell'articolo del quotidiano "Il sole 24 ore Sport" maggio 2006. Per risolvere il dubbio abbiamo contattato direttamente l'ENPALS di Milano e ci hanno ribadito che l'iscrizione è dovuta anche dai direttori tecnici ed amministrativi delle associazioni sportive dilettantistiche e che nulla valgono le agevolazioni previste in ambito fiscale per questi compensi o rimborsi spese classificabili come redditi diversi. Vorremmo gentilmente un ulteriore Vostro parere. Ringraziamo e porgiamo cordiali saluti. risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana

QUESITO N. 233 del 08/07/2006 – utente fiscosport n. 5252 – prov.di UDINE

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Siamo un'associazione sportiva dilettantistica che gestisce una piscina. Abbiamo dei dubbi circa gli oneri previdenziali degli atleti e istruttori che percepiscono somme non superiori a 7.500,00, e più precisamente: devono essere iscritti all'INAIL? devono essere iscritti all'Enpals e quindi versare i contributi? Devono essere iscritti ad altri enti previdenziali o assicurativi specifici del settore? Grazie. risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana

QUESITO N. 232 del 07/07/2006 – utente fiscosport n. 7101 – prov.di SIRACUSA

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Siamo un' Associazione Sportiva Dilettantistica che ha optato per il regime agevolato 398/91. Per quel che concerne i compensi corrisposti ad istruttori nell'ambito dell' importo di € 7.500,00 (no-tax area), alla luce della nuova normativa, è comunque obbligatorio iscrivere i suddetti istruttori all' INPS? risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana

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