Le risposte ai quesiti

QUESITO N. 214 del 15/03/2006 – utente fiscosport n.7386 – prov.di TREVISO

Siamo un gruppo di 10 persone e vogliamo costituirci in associazione sportiva senza fini di lucro per la gestione di una imbarcazione a vela che dobbiamo acquistare. Come dobbiamo procedere per regolarizzare l' associazione e per intestare la barca all' associazione? Grazie. risposta a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia.

QUESITO N. 215 del 16/03/2006 – utente fiscosport n.5446 – prov.di TRAPANI

Ho preso visione della vostra risposta in merito alla incompatibilità per i dipendenti pubblici a percepire compensi per attività sportiva dilettantistica. Mi chiedeva un mio associato dipendente pubblico, il quale presta la sua opera come giudice sportivo presso l'Unire nel contesto delle giornate di corse al trotto, se tale incompatibilità sussiste nel suo caso percependo lui stesso indennità di trasferta ed un compenso tassato alla fonte. Se è si, si risolve l'incompatibità lavorando con un contratto part-time e quindi non essendo più prevalente l'attività di pubblico dipendente? risposta a cura del rag. Luca Mattonai, collaboratore della redazione Fiscosport.

QUESITO N. 220 del 26/04/2006 – utente fiscosport n. 3102 – prov. di TREVISO

Sono il presidente di una società sportiva dilettantistica di recentissima costituzione, sono un utente registrato in fiscosport. Volevo chiederle se possibile, un chiarimento sugli obblighi civilistici della mia societa: siamo una srl, in regime di cui alla legge n. 398/91, abbiamo un volume di affari di circa 200.000 euro. Devo tenere il libro giornale ed il libro inventari? Come li compilo? Come faccio a fare il bilancio se i costi sono determinati forfettariamente? Deve essere compilato secondo le norme europee e depositato in CCIAA? Io non ci capisco più niente, ho provato a leggere le sue slide del convegno di Treviso, ho letto altre informazioni, ma francamente non riesco a capire se i libri sociali vanno tenuti anche se non si paga la tassa di vidimazione: sembra un controsenso. Mi può delucidare. Grazie infinite. risposta a cura del dott. Giuliano Sinibaldi, Consulente Regionale Fiscosport Marche.

QUESITO N. 270 del 26/03/2007 – utente fiscosport n. 531 – prov.di UDINE

Nel 2006 abbiamo pagato compensi ad atleti non residenti in Italia sui quali non è stata operata la ritenuta a titolo d'imposta in quanto non eccedente il limite previsto di €. 7.500,00. Nel 2007 (entro lo scorso 15 marzo, come abbiamo visto riportato sul vs. ottimo sito) eravamo tenuti a spedire la certificazione dei compensi anche a questi atleti? Possiamo ancora farlo, senza incorrere in sanzioni ?  (o ci sapete quantificare a cosa andiamo incontro per il ritardo). Grazie e cordiali saluti. risposta a cura del Rag. Pasquale Garofalo, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Pordenone

QUESITO N. 381 del 09/05/2008 – utente fiscosport n.6002 – prov. di VENEZIA

La mia Associazione sportiva dilettantistica, regolarmente iscritta al Registro del CONI, è stata iscritta di diritto all’elenco del Cinque per Mille. Poiché reputo di non volermi avvalere di questo strumento, preferendo ed indirizzando la scelta verso altri ben più degni beneficiari, tenuto altresì conto dei gravosi obblighi di rendicontazione delle somme percepite richiesti, mi domando cosa devo/posso fare per cancellare l’Associazione dalla lista. Grazie. Risposta a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia

LE RISPOSTE AI QUESITI DEL CONVEGNO CONI/FISCOSPORT DI COLLE VAL D’ELSA (SI) a cura...

Pubblichiamo in allegato le slides della Dott.ssa Sideri con le risposte ai quesiti formulati in occasione di un recente convegno Coni/Fiscosport tenutosi a Colle Val D'Elsa (Siena)

QUESITO N. 533 del 17/11/2010 – utente n. 16493 – prov. di MONZA-BRIANZA

Si chiede di conoscere il regime sanzionatorio applicabile ad una associazione sportiva dilettantistica, che opera in regime normale degli enti non commerciali di cui all'art. 148 del Tuir, per l'inosservanza delle norme relative alla tracciabilità degli incassi delle quote associative (ed altre somme eventualmente percepite sup. a 516,46 euro) a seguito delle modifiche introdotte dall' art 37 comma 2 lettera a) della legge 342/2000 al comma 5 dell'art 25 della legge 133/1999, con decorrenza 9/12/2000. risposta a cura del Rag. Pietro Canta, relatore al convegno ODCEC Monza del 16/11/2010

QUESITO N. 657 del 21/05/2012 – utente fiscosport n. 17633 – prov. di TREVISO

Buongiorno sono il segretario di una a.s.d. scuderia di auto da corsa, regolarmente iscritta al coni e rispondenti alle normative delle 398. Qualche giorno fa a seguito di una verifica della SIAE mi è stata contestato l'errato versamento iva anni 2010 e 2011 in quanto io ho trattato i miei proventi come incassi da pubblicità e non come sponsor. Oltre alla cartellonistica pubblicitaria, distribuzione di depliant promozionali e gadget durante le varie competizioni, vengono anche posizionati i loghi e descrizione dei servizi offerti delle varie aziende anche nelle carrozzerie delle auto da corsa; qui di seguito sono esposti i principali articoli che secondo me regolano il nostro contratto pubblicitario.Vi chiedo il vostro parere in merito se quanto esposto ci dà ragione oppure torto: 4.È interesse del “COMMITENTE” ottenere spazi pubblicitari, anche se non esclusivi, mediante l’applicazione di adesivi pubblicitari sulla carrozzeria delle moto, delle auto, dei kart, sugli eventuali mezzi di trasporto e sui servizi di logistica ( quali la tenda, pannelli, ecc.); SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:1.“SCUDERIA xxxxxxxx A.s.d.” come sopra individuata si impegna a: a)Riservare adeguati spazi pubblicitari come meglio specificato al punto 4) delle premesse alla presente scrittura. Il marchio pubblicitario dovrà essere comunicato e fornito dalla ditta committente entro 30 giorni dall’inizio del rapporto pubblicitario; b)Garantire le seguenti operazioni di contorno:Direzione Ufficio Stampa ;Addetti alla distribuzione del materiale pubblicitario in occasione delle manifestazioni sportive cui partecipa;Divulgazione dei prodotti/servizi del “COMMITTENTE”;Comunicazione al “ COMMITTENTE ” dei calendari delle gare e delle classifiche delle manifestazioni;trasmissioni al “COMMITTENTE” dei comunicati stampa emessi. Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Provinciale Fiscosport Siena

QUESITO N. 661 del 3/07/2012 – utente fiscosport n.10722 – prov. di ROMA

Buonasera, avrei una domanda abbastanza urgente: siamo una Società Sportiva Dilettantistica, vostra abbonata, e un socio intende cedere le proprie quote del capitale sociale. E’ possibile o si perdono i benefici fiscali? Come si può procedere? Grazie Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Provinciale Fiscosport - Siena

Quesito N. 672 del 19/10/2012 – utente fiscosport n. 16203 – prov....

Buongiorno, siamo una ASD in regime 398, e vorremmo porVi il seguente quesito in merito alla responsabilità dei soci nei confronti dei terzi: la premessa è che, sin dalla data della sua costituzione (1995), nella nostra Società è stato previsto l'utilizzo di un c/c bancario a firme congiunte tra il Presidente (rappresentante legale dell'amministrazione) e il cassiere (si badi bene non Tesoriere) al fine di avere un maggior controllo sulle spese a tutela del buon andamento dell'amministrazione dell'associazione.In caso di contestazione dell'amministrazione finanziaria (relativa ad esempio ad errati pagamenti iva/irpef che comportano la rideterminazione delle imposte) chi è responsabile e quindi eventualmente soggetto a risarcire tali somme? In primis ovviamente l'associazione col proprio fondo, ma in caso di insolvenza anche "colui che ha agito in nome e per conto dell'associazione". Considerando ovviamente come tale il Presidente, può essere considerato corresponsabile anche il cassiere che ha apposto la seconda firma sulle operazioni bancarie (assegni per pagamenti di campionati, attrezzature, etc etc)?Si ringrazia anticipatamente Risposta a cura di Barbara Agostinis *, Collaboratrice della Redazione di Fiscosport

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Modello 770/2024 per collaboratori con compenso annuo inferiore a 15.000 euro

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