Stefano ANDREANI

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Dottore commercialista specializzato in procedure concorsuali e associazioni sportive, compreso il relativo contenzioso tributario.
Consulente della Scuola dello Sport presso il CONI della Toscana.
Autore di numerosi articoli in materia di associazioni e società sportive, docente in corsi, seminari e giornate di studio organizzate fra altri da CONI, Federazioni ed Enti di promozione sportiva, Fondazione nazionale dei commercialisti, Ordini locali dei commercialisti.
È componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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LE ADDIZIONALI DI COMPARTECIPAZIONE DOPO IL DECRETO “SALVA ITALIA”
Dopo il decreto "Salva Italia", che ha elevato dallo 0,9 all' 1,23% l'aliquota dell'addizionale regionale di base, quale prelievo deve essere effettuato sui compensi sportivi che eccedono la quota esente di 7.500 euro? La differenza è di pochi euro, ma una normativa equivoca mette comunque in difficoltà società e associazioni sportive. L'articolo analizza approfonditamente il problema e, come nelle Newsletter di Fiscosport si è sempre cercato di fare, accanto al dettagliato esame delle norme, propone una soluzione coerente e praticabile. * Stefano Andreani, Dottore Commercialista e Revisore contabile in Firenze
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“PREVENZIONE E CONTRASTO DELL’EVASIONE – ANNO 2011 – INDIRIZZI OPERATIVI”: dopo la Circolare A.d.E. 20/E del 2010, anche la Circolare 21/E del 18/5/11 inserisce gli enti non commerciali fra i soggetti nei confronti dei quali indirizzare in via prioritaria
La consueta circolare di indirizzo dell'attività di lotta all'evasione per l'anno in corso, come già quella per l'anno precedente, comprende gli enti non commerciali fra i soggetti verso cui deve essere prestata massima attenzione, svolgendo una attività di verifica che " nel corso del 2010 ha permesso di conseguire a livello nazionale risultati complessivamente positivi " e dalla quale " nell'anno incorso è atteso il conseguimento di obiettivi superiori, prevalentemente sotto il profilo qualitativo ". Il giorno dopo la sua pubblicazione esponiamo le nostre prime considerazioni, che ovviamente "aggiusteremo" e approfondiremo anche alla luce degli altri commenti, che siamo certi non mancheranno.
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Nella Circolare 2/E del 13/5/11 dell’Agenzia delle Entrate una risposta sulla detrazione per attività sportive
La Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 20/E del 13/5/2011, al punto 5.9, esamina l'ipotesi di attività sportive svolte presso associazioni sportive, palestre e piscine, in virtù di accordi con i Comuni; nel caso prospettato il pagamento del corso viene effettuato mediante bollettino di c/c postale intestato al Comune ed è stato chiesto se tale bollettino, unitamente alla ricevuta complessiva rilasciata dall'associazione con l'elenco dei partecipanti al corso, sia sufficiente per poter usufruire della detrazione di cui all'art. 15, I comma, lettera i-quinquies, del T.U.I.R.
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LA DETRAZIONE PER SPESE PER ATTIVITA’ SPORTIVA DI RAGAZZI FRA 5 E 18 ANNI DI ETA’ – LE FONTI
La detrazione "dei 210 euro" è ormai ben nota a tutte le società e associazioni sportive, dato che ha avuto una immediata e ampia diffusione; merito della semplicità degli adempimenti e del modesto ma chiaro e immediato beneficio per i destinatari. Minimi sono infatti i dubbi applicativi, dato che fin dal decreto attuativo e soprattutto dalla relazione illustrativa di esso è emersa la volontà di dare della norma una interpretazione assolutamente estensiva. Se ciò sia stato fatto per agevolare il più possibile i contribuenti destinatari dell'agevolazione, oppure per costringere le società e associazioni sportive a certificare almeno una buona parte dei corrispettivi riscossi, ai fini di un successivo controllo, poco importa (e sinceramente, nell'interesse del mondo sportivo e di chi in esso opera correttamente, entrambe le finalità ci piacciono senza riserve).
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LA DETRAZIONE PER SPESE PER ATTIVITA’ SPORTIVA DI RAGAZZI FRA 5 E 18 ANNI DI ETA’
La detrazione "dei 210 euro" è ormai ben nota a tutte le società e associazioni sportive, dato che ha avuto una immediata e ampia diffusione; merito della semplicità degli adempimenti e del modesto ma chiaro e immediato beneficio per i destinatari. Minimi sono infatti i dubbi applicativi, dato che fin dal decreto attuativo e soprattutto dalla relazione illustrativa di esso è emersa la volontà di dare della norma una interpretazione assolutamente estensiva. Se ciò sia stato fatto per agevolare il più possibile i contribuenti destinatari dell'agevolazione, oppure per costringere le società e associazioni sportive a certificare almeno una buona parte dei corrispettivi riscossi, ai fini di un successivo controllo, poco importa (e sinceramente, nell'interesse del mondo sportivo e di chi in esso opera correttamente, entrambe le finalità ci piacciono senza riserve).
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QUESITO N. 502 del 12/05/2010 – utente fiscosport n.12797 – prov.di CAGLIARI
Buongiorno sono il Presidente di un' associazione sportiva dilettantistica che svolge solo ed esclusivamente attività sportiva da oltre 20 anni. La nostra Associazione, visto gli innumerevoli risultati agonistici sia regionali che nazionali, ha raggiunto ormai un buon numero di atleti tesserati nella nostra federazione. Abbiamo già da vari anni un Istruttore qualificato che svolge quasi a tempo pieno questo servizio come se fosse per lui un lavoro. La mia domanda è questa, quanto è l'importo massimo annuale (reddito) che può avere un Istruttore in un associzione sportiva dilettantistica per la sua collaborazione, e inoltre è possibile assicurarlo ai fini pensionistici come un vero e proprio lavoratore? risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Dottore Commercialista in Firenze
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QUESITO n. 549 del 25/01/2011 – utente fiscosport n.5410 – prov. di ROMA
Salve, sono consulente di una associazione sportiva dilettantistica, in regime di 398, che con un proprio team partecipa a manifestazioni sportive, talvolta anche organizzandole. Gli atleti componenti il team sportivo, benché facciano parte attiva della associazione, non sono stati annoverati tra i soci poiché, percependo un rimborso spese oscillante tra i 2.000 ed i 5.000 euro annui, si ritiene possa essere interpretato quale distribuzione di utili, espressamente vietata dallo statuto. Inoltre, l'associazione fornisce divise, vitto ed alloggio durante dette manifestazioni. E' corretto che gli atleti, benché gareggino sotto i colori della associazione, non ne facciano parte? E' possibile rimborsare le spese vive, sostenute nell'espletamento del loro mandato, ai componenti l'organo direttivo? Un consigliere che svolga anche mansioni di istruttore (teoria/pratica) può essere remunerato per tale attività? Risposta a cura del dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana - Firenze
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Quesito N. 649 del 19/03/2012 – utente fiscosport n. 7384 – prov. di GENOVA
Siamo un circolo sportivo dilettantistico inserito nel comprensorio Pegli 2 nel Comune di Genova. Il comprensorio è proprietario di 2 piscine che vengono gestite da noi con rego la re contratto approvato dai Delegati delle varie unità abitative e firmato dall’Amministratore del Comprensorio. Gli utenti delle piscine pagano un ingresso diversificato: per i Soci del Circolo euro X; per i non Soci del Circolo euro X + 20% per I.V.A. perché abbiamo sempre considerata la gestione delle piscine come commerciale e non istituzionale. Alcuni utenti NON Soci asseriscono che presentando una tessera ENDAS devono essere considerati Soci a tutti gli effetti e quindi non devono pagare l’I.V.A. Gradiremmo avere un vostro parere in merito. Ringraziando per la gentile col la borazione restiamo in attesa e porgiamo distinti saluti. Risposta a cura di Stefano Andreani *, Consulente Regionale Fiscosport Toscana
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QUESITO n. 578 del 25/04/2011 – utente fiscosport n. 9465 – prov. di CAGLIARI
Una Associazione Sportiva Dilettantistica regolarmente iscritta al Registro delle associazioni sportive dilettantistiche chiede di sapere se con un budget annuo di 6.000,00 euro è tenuta a presentare la dichiarazione dei redditi. Risposta a cura del dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana - Firenze
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QUESITO N. 496 del 03/05/2010 – utente fiscosport n.4296 – prov.di PESCARA
Un'associazione sportiva dilettantistica ha intenzione di svolgere l'attività di somministrazione di pasti (in sostanza aprire un ristorante) da rivolgere esclusivamente nei confronti dei propri associati. Si chiede di conoscere se tale attività è comunque da intendersi "commerciale" sulla base di quanto disposto dall'art. 148,co.4, del t.u.i.r; si chiede altresì di conoscere quali sono gli obblighi connessi alla certificazione di tali corrispettivi : fatture e/o ricevute fiscali, semplici ricevute da assoggettare eventualmente a marca da bollo per importi superiori ad € 77,47? risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport - Toscana
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