Patrizia SIDERI

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Dottore commercialista e revisore legale in Siena, con specializzazione pluriennale nel settore non profit e sportivo dilettantistico, compresa la consulenza direzionale per il controllo di gestione e per il project financing delle realtà più strutturate.
Autore di numerosi articoli in materia di associazioni e società sportive, docente in corsi, seminari e giornate di studio organizzate fra altri da CONI, Federazioni ed Enti di promozione sportiva, Fondazione nazionale dei commercialisti, Ordini locali dei commercialisti.
Consulente della Scuola dello Sport Toscana.
Socio e componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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LA PROBLEMATICA DEI SOCI MINORI DI ETA’: rapporto associativo, tesseramento federale, soci minori di età; rappresentanza legale, democraticità della struttura e clausole statutarie – A cura di Biancamaria Stivanello e Patrizia Sideri
Oggetto del presente intervento è l’analisi delle problematiche legate alla presenza, in moltissime associazioni sportive dilettantistiche, di associati minori di età. In particolare, saranno analizzati i seguenti aspetti: - rapporto associativo: natura giuridica; - tesseramento federale; - soci minori di età; - la capacità naturale dei minori; - soci minori e tesseramento; - soci minori e democraticità della struttura associativa; - esempi di clausole statutarie.
articolo consultabile liberamente
In materia di D.Lgs. 231/2001, a seguito delle modifiche in sede di conversione del D.L. 93/2013, non sono stati integrati i “reati presupposto” relativamente ai delitti informatici e trattamento illecito di dati
Sicuramente una buona notizia per il mondo associativo, in quanto gli obblighi in materia di privacy interessano tutte le associazioni/società sportive dilettantistiche e la modifica che ampliava i “reati presupposto” del D. Lgs. 231 avrebbe potuto rappresentare un notevole aggravio di responsabilità per tali soggetti.
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Terzo quesito: principio di democraticità interna ed uguaglianza dei diritti degli associati
La terza risposta fornita dall’Agenzia, ribadendo la necessità dell’adozione delle specifiche clausole statutarie previste dalla legge - sia con la formale adozione dello statuto che con la loro osservanza di fatto - sottolinea l’importanza dell’effettività del rapporto associativo. * Patrizia Sideri, Dottore Commercialista e Revisore contabile in Siena
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L’INSTALLAZIONE DI DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI ALIMENTI E BEVANDE – A cura di Patrizia Sideri *, Consulente Fiscosport Siena
Accade sovente che presso i locali ove viene svolta attività sportiva siano collocate apparecchiature automatiche per la distribuzione di alimenti e bevande. * Patrizia Sideri, Dottore Commercialista e Revisore contabile in Siena
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Quesito N. 696 del 11/03/2013 – utente fiscosport n. 15081 – prov. di PALERMO
Spett.le Redazione, sono un Presidente di una Associazione Sportiva Dilettantistica di Scacchi e a causa dell'esiguo numero di associati la mia associazione non è più in condizioni economiche di poter continuare a svolgere la propria attività. La mia opinione sarebbe quella di scioglierla, anche perchè non sono sicuro che altri al mio posto possano tenere in ordine la documentazione e in futuro, dovendo eventualmente essere chiamato ad esibirla, non vorrei avere problemi di natura fiscale o legale. Probabilmente però, qualcuno degli associati rimanenti potrebbe avanzare l'ipotesi di un avvicendamento nella presidenza. Come debbo comportarmi in tal caso? Accettare l'avvicendamento e trasferire tutta la documentazione al nuovo presidente oppure procedere unilateralmente allo scioglimento? Infine, le mie responsabilità finiscono con la nomina del mio successore o devo aspettarmi controlli futuri su anni retroattivi (cioè in cui ero responsabile)? In tal caso devo cautelativamente fotocopiarmi tutta la documentazione prima di passarla ad altri? Vi ringrazio per una vostra risposta. Distinti saluti Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Fiscosport Siena
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Quesito N. 699 del 08/03/2013 – utente fiscosport n. 16850 – prov. di ROMA
Volevo avere una delucidazione sulla questione relativa alla contribuzione Inps dei soci della SSD in considerazione dell'articolo di Patrizia Sideri del 21/02/2013. Dai colloqui con l'Inps mi risulta che lo stesso inquadri ai fini della posizione previdenziale l'attività esecitata dalla SSD (in questo caso - gestione di impianti sportivi - ) nel settore industria e come tale quindi non soggetto alla contribuzione commercianti. E' una presa di posizione del 'funzionario' o ci sono prese di posizione più ufficiali? Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Fiscosport Siena
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Risoluzione nr. 4 del 04/03/2013 del Dipartimento delle Finanze (MEF): esenzione IMU e immobili concessi in comodato
La Risoluzione nr. 4 del 4 marzo 2013 del Dipartimento delle Finanze (MEF) stabilisce che l’esenzione dall'imposta municipale propria (IMU) opera anche se l'immobile posseduto da un ente non commerciale è concesso in comodato a un altro ente non commerciale per lo svolgimento di una delle attività meritevoli stabilite dalla legge. * Patrizia Sideri, Dottore Commercialista e Revisore contabile in Siena
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Quesito N. 701 del 07/03/2013 – utente fiscosport n. 9658 – prov. di TREVISO
Siamo una ASD in regime di l. 398/1991. A fronte di due regolari contratti distinti ma verso la stessa società, abbiamo emesso (nello stesso anno) due fatture, una (di importo minore) per pubblicità riferita ad contratto di pubblicità, e un'altra per sponsorizzazione riferita ad un secondo di sponsorizzazione. Ai fini della detraibilità dell'iva, queste due fatture possono essere considerate, relativamente al contratto corrispondente, una come pubblicità e una come sponsorizzazione, o devono essere considerate entrambe come sponsorizzazione? Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Fiscosport Siena
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Quesito N. 691 del 02/02/2013 – utente fiscosport n.18345 – prov. di MILANO
Buongiorno, siamo una SSD a r.l. riconosciuta/affiliata alla Federazione Italiana Golf.Non ci è chiaro come comportarci per l’applicazione della marca da bollo da 1,81 euro da apporre su alcuni documenti. Secondo quanto previsto dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642, pare che le quote associative e i contributi liberali, anche se di importo superiore a Euro 77,47 siano esentati dall’applicazione della marca da bollo.Mentre per quanto riguarda le ricevute (ovviamente non fiscali) rilasciate per servizi legati all’attività istituzionale (es. ingresso giornaliero ai percorsi di gioco, noleggio golf cart), se viene superata la soglia dei 77,47 euro è obbligatoria la marca da bollo di euro 1,81.E’ corretta la nostra interpretazione? Potete chiarirci meglio quale comportamento tenere?Grazie mille per risposta. Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Fiscosport Siena
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Quesito N. 690 del 29/01/2013 – utente fiscosport n. 17374 – prov. di BARI
Siamo una a.s.d.che gestisce un impianto sportivo con campi di calcetto. Vorremmo conoscere che atteggiamento deve adottare il responsabile dell' associazione nei confronti di clienti occasionali che prenotano il campo di calcetto per svolgere partite amatoriali in maniera non abituale.Andando nel concreto ci riferiamo agli utenti non tesserati ad alcun ente di promozione sportiva che pratica sport in maniera saltuaria e che per per ovvi motivi non rilasciano alla direzione un certificato medico sportivo prima di entrare in campo. Ci chiediamo se l'associazione può consentire tale atteggiamento da parte di costoro oppure deve vietare tassativamente l'ingresso in campo. In definitiva è utile sapere se l'associazione è responsabile civilmente e penalmente per fatti gravi accorsi a questi utenti non soci nel momento in cui gli si è data la possibilità di entrare in campo. Vista l'importanza che riveste l'argomento ci aspettiamo un vostro gentile commento. Grazie Risposta a cura di Patrizia Sideri *, Consulente Fiscosport Siena
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