La questione delle procedure di tesseramento è "storia antica" e Fiscosport se ne è occupato anche di recente (v. P. Sideri, IL TESSERAMENTO: quando le modalità non sono del tutto ortodosse, in Newsletter n. 19/2013).
In quell'occasione (par. 6) si metteva in evidenza un possibile punto debole degli EPS che, in un'ottica di snellimento e facilitazione delle procedure di accesso alla pratica sportiva, rischiano di innescare comportamenti censurabili in sede di controllo, con conseguenze estremamente gravi per le s.s.d. e le a.s.d. affiliate.
Il riferimento era in particolare ad alcuni passaggi delicati del meccanismo di affiliazione e tesseramento, quali il rilascio di tessere in bianco, o il rilascio di tessere gratuite, o ancora l’“acquisto” di pacchetti di affiliati e tesserati ovvero la stipula di convenzioni e accordi con soggetti non riconosciuti dal CONI, al fine di acquisirne gli aderenti.
E' dunque da salutare con favore il Comunicato "Urgente" diramato dal Presidente Nazionale CSEN qualche giorno fa a tutte le assocazioni affiliate e ai comitati periferici, che ricorda come i comportamenti sopra descritti siano assolutamente scorretti e a rischio di censura da parte dell’Agenzia delle Entrate, e segnala che risultano al momento oltre 300 a.s.d. in contenzioso con gli organi di controllo.
Nel comunicato si ribadisce pertanto:
– che tesserati sono solo coloro che sono compresi negli elenchi degli iscritti che le Associazioni hanno inviato ai singoli comitati di appartenenza;
– che la qualifica di socio e la relativa copertura assicurativa sussistono solo dal momento in cui il comitato è in possesso dell'elenco dei nominativi degli iscritti alle associazioni affiliate;
– che, ai fini della validità del tesseramento, è obbligatorio che sulle tessere sia indicata la data di rilascio;
– e infine che, ovviamente, eventuali "tessere in bianco" in possesso delle associazioni non hanno alcun valore né legale né assicurativo.
Si tratta, come abbiamo spesso ricordato su queste pagine, dell'importanza di attenersi a quelle "buone pratiche" la cui inadempienza può comportare conseguenze disastrose: ancora una volta cogliamo con piacere l'occasione per raccomandarne la rigorosa osservanza.