Enrico SAVIO
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Dottore commercialista e revisore legale in Romano d'Ezzelino (VI), titolare dell'omonimo Studio, si è specializzato nell'ambito degli Enti Sportivi, Enti del Terzo settore ed Enti Non Profit.
E' professore a contratto in "Contabilità e bilancio degli Enti non profit" nel corso di laura in Giurista del Terzo settore presso la Scuola di Giurisprudenza dell'Università di Padova.
E' ricercatore della Fondazione Nazionale Commercialisti per l'area Terzo settore - sport. E' componente della Commissione ETS enti del Terzo settore (già Commissione Non Profit e poi Gruppo di Lavoro per la Riforma del Terzo Settore e del Gruppo di Lavoro per la Riforma dello Sport) del Cndcec, autore di pubblicazioni per primarie riviste e docente in convegni per conto di Ordini professionali, Federazioni ed enti di formazione. E' stato Presidente della Commissione di studio per le Cooperative sociali ed Enti Non Profit dell'Odcec di Vicenza nonché docente della Scuola dello Sport del Coni per il Veneto.
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Natura dei proventi incassati per l’utilizzo di campi da tennis
Una s.s.d. a r.l., regolarmente iscritta al registro Coni, ha optato per al l. 398/91, inviato il mod. EAS e gestisce, in forza di un contratto di locazione, un impianto sportivo privato per promuovere la disciplina del tennis ai propri tesserati. Può concedere dietro pagamento l'utilizzo dei campi anche a soggetti terzi (non tesserati e non soci) per praticare tennis? Se sì, questi incassi, ovviamente commerciali, da parte dei "non tesserati" devono essere occasionali e possono essere anche maggiori di quelli percepiti dai tesserati? I corrispettivi ricevuti dai non tesserati possono essere assoggettati alla normativa ex l. 398/91 se non si supera il plafond?
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Misure e restrizioni poco chiare per le attività sportive
Il d.l. 7.10.2020, n. 125, ha introdotto nuove e più stringenti misure preventive contro il diffondersi del virus Covid-19, anche con riferimento alla pratica delle attività sportive e motorie in genere.
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Modalità di registrazione dei tesserati non soci – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18229
Una piccola a.s.d. affiliata a un EPS e iscritta al Registro CONI con solo CF, dall'anno anno prossimo vorrebbe evitare di associare tutti gli iscritti, soprattutto i bambini di 6/10 anni e qualche adulto non interessato in tal senso. Chiede se si possa ritenere corretta la seguente procedura: - All'atto dell'iscrizione, la persona se interessata a diventare socia, versa la quota associativa (es. €15) più il contributo per l'attività prescelta, precedentemente viene approvata la richiesta dal CD ed iscritta nel libro soci e tesserata presso l'EPS di riferimento. - Diversamente se non interessata a diventare socia, verranno trascritti solo i dati anagrafici con relativa Privacy, non verserà la quota sociale prevista, non verrà iscritta nel libro soci, né avrà delibera del Cd in tal senso, verserà solo il contributo per l'attività prescelta e tesserata presso l'EPS di riferimento. Si chiede tuttavia, anche in previsione di un'eventuale verifica, se questi dati e l'elenco dei tesserati non soci vadano trascritti ed eventualmente conservati, e se sì come.
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Rimborsi forfettari e certificazione compensi 2020 – Risposta al Quesito dell’Utente n. 23851
Si chiede se i rimborsi chilometrici secondo tabelle Aci erogati agli atleti e ai dirigenti di una società sportiva dilettantistica che usano i propri mezzi per gli spostamenti e per le trasferte (tutte fuori comune di residenza del percettore) rientrino nelle somme da indicare nella certificazione unica. Inoltre si chiede se sia corretto verbalizzare le richieste di utilizzo del proprio mezzo (nominativo - tipo auto - documento di riconoscimento - calcolo Aci) secondo le regole statutarie come per l'ammissione a socio (con solo verbale del consiglio direttivo) o sia necessario convocare l'assemblea dei soci
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Opzione l. 398 e Raccomandata preventiva alla SIAE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18614
Si chiede cortesemente con quali termini debba essere spedita la raccomandata alla Siae nel caso in cui una a.s.d., in possesso del solo codice fiscale fino al 31.12.2019, all’1.01.2020 richieda la partita Iva e intenda optare per la Legge 398/91. Fermo restando naturalmente che l’opzione è validamente esercitata con il comportamento concludente e barrando l’apposita casella del quadro VO, si richiede quale sia il termine dell’invio della raccomandata a.r. alla Siae onde evitare la sanzione.
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Comunicazione all’ufficio dell’impiego – Risposta al Quesito dell’Utente n. 22837
Si chiede se, in occasione della stipula dei contratti con legge 342, sia per quanto riguarda i compensi per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo gestionale di natura non professionale che per quelli sportivi, sia necessaria la comunicazione all'ufficio dell'impiego per l'inizio attività.
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Conseguenza per omesso invio Modello EAS – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21090
Una SSD a r.l., subisce una verifica da parte della SIAE competente. La verifica sugli aspetti formali (clausole statutarie, iscrizione al CONI etc etc) non incontra vizio alcuno salvo il riscontro del mancato invio del mod. EAS ben oltre il termine per la cd remissione in bonis (ente costituito a febbraio 2012, invio EAS nel giugno 2015). I funzionari SIAE rilevano l'impossibilità di applicare gli artt. 148 Tuir e 4 DPR 633/72 e fanno decadere la L 398 (per la quale era stata esercitata regolarmente opzione) solo a partire dal 01 gennaio 2014 avendo l'ente superato nel corso del 2013 la soglia di € 250.000. Successivamente l'AE emette avviso di accertamento. A parere dell'AE l'omesso invio del modello EAS provoca non solo l'inappplicabilità degli artt 148 TUIR e 4 DPR 633/72 ma anche l'immediata decadenza dal regime 398 sin dal 01 gennaio 13 (anno accertato). Domanda: l'omesso invio del modello EAS produce immediatamente la decadenza della L 398 o la decadenza della stessa è un riflesso della mancata applicazione degli artt. citati (decommercializzazione speciale) e quindi decorre solo dal periodo successivo allo splafonamento?
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Fattura elettronica – Risposta al Quesito dell’Utente n. 10014
Stante la normativa attuale sembra di capire che le associazioni sportive dilettantistiche non siano tra i soggetti esclusi dall'emissione della fattura elettronica. Inoltre, anche i soggetti esclusi (forfettari, minimi e agricoli) si troveranno comunque a ricevere in formato xml la fattura elettronica da chi è obbligato a emetterla. Si chiede se si debba porsi nell'ottica che dal 2019 anche le nostre associazioni dovranno adeguarsi a tale adempimento?
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Somme riscosse per attività di lavoro mediche e paramediche – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19607
Una a.s.d. (o s.s.d.) mette a disposizione alcuni locali (contratto di utilizzo di locali attrezzati) per lo svolgimento di attività medica (ad es. rilascio certificati medici o anamnesi nutrizionale/alimentare) e incassa per conto del professionista; si chiede se sia tenuta a rispettare la disciplina di cui ai commi da 38 a 42 dell'articolo unico della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che hanno introdotto l'obbligo della riscossione accentrata dei compensi dovuti per attività di lavoro autonomo mediche e paramediche svolte nell'ambito di strutture sanitarie private, e conseguentemente alla loro comunicazione telematica.
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Responsabilità degli appartenenti al consiglio direttivo di una a.s.d. – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18778
Si chiede se e in che limiti il singolo componente il consiglio direttivo di una a.s.d. possa essere ritenuto responsabile sia delle decisioni prese in ambito di consiglio direttivo e sia per le decisioni prese in autonomia e individualmente dal Presidente o dal Vicepresidente dell'associazione.
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Rimborsi spese forfetari ai volontari
Oltre alla delibera della federazione/ente affiliante di appartenenza, è necessario una delibera del consiglio direttivo/consiglio di amministrazione della ASD-SSDRL al fine di poter utilizzare i rimborsi forfetari? Grazie