Il quesito
È stato disconosciuta la qualifica di ente non commerciale a una bocciofila con successiva riconduzione della stessa a una s.n.c., in quanto tale associazione, negli anni e a causa di mala gestione non ha ottemperato agli adeguamenti statutari introdotti dall'art 90 l. 289, non ha mai presentato il modello EAS, e non possiede iscrizione al C.O.N.I. in quanto presso tale società non viene effettivamente praticata alcuna attività sportiva, riducendola invero alla sola conduzione del bar sociale affidata tra l'altro a soggetto terzo previo affitto; il tutto ovviamente senza mai ottemperare ad alcun adempimento. Anche le quote sociali venivano quindi equiparate a incassi di natura commerciale oltre agli affitti percepiti e le quote parte degli incassi dei biliardi e del gioco delle carte versate mensilmente dal gestore del bar. Si chiede pertanto se risulta corretto imputare a ricavi commerciali anche le tessere sociali e se effettivamente sia corretta la riconduzione a s.n.c. dell'associazione.
Atteso che l'accertamento riguarda gli anni dal 2016 al 2020, e considerato il piccolo volume d'affari generato dall'associazione (20.000 euro annuali) si richiede se in qualche modo si potrebbe applicare il regime forfettario (ex minimi) riservato ai piccoli contribuenti.
Risposta di: Maurizio MOTTOLA
È stato disconosciuta la qualifica di ente non commerciale a una bocciofila con successiva riconduzione della stessa a una s.n.c., in quanto tale associazione, negli anni e a causa di mala gestione non ha ottemperato agli adeguamenti statutari introdotti dall'art 90 l. 289, non ha mai presentato il modello EAS, e non possiede iscrizione al C.O.N.I. in quanto presso tale società non viene effettivamente praticata alcuna attività sportiva, riducendola invero alla sola conduzione del bar sociale affidata tra l'altro a soggetto terzo previo affitto; il tutto ovviamente senza mai ottemperare ad alcun adempimento. Anche le quote sociali venivano quindi equiparate a incassi di natura commerciale oltre agli affitti percepiti e le quote parte degli incassi dei biliardi e del gioco delle carte versate mensilmente dal gestore del bar. Si chiede pertanto se risulta corretto imputare a ricavi commerciali anche le tessere sociali e se effettivamente sia corretta la riconduzione a s.n.c. dell'associazione.
Atteso che l'accertamento riguarda gli anni dal 2016 al 2020, e considerato il piccolo volume d'affari generato dall'associazione (20.000 euro annuali) si richiede se in qualche modo si potrebbe applicare il regime forfettario (ex minimi) riservato ai piccoli contribuenti.
Questo contenuto è disponibile solo in abbonamento. Effettua il login oppure prova l'abbonamento gratuito per 30 giorni