Costituisce peculiarità propria delle associazioni sportive dilettantistiche quella di poter essere contemporaneamente tanto un ente non commerciale, di cui al Capo III del titolo II del T.U.I.R., quanto un ente associativo, destinatario del particolare regime agevolativo di cui all’art. 148 del T.U.I.R. e all’art. 4, comma 4 del d.p.r. n. 633/72, tanto infine una associazione senza scopo di lucro, inquadrabile nell’ambito del regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991. Questa peculiarità, che vede ogni associazione sportiva dilettantistica come potenziale fruitrice delle agevolazioni proprie di ognuno dei regimi sopracitati , giustifica e richiede una disamina, anche comparativa, delle disposizioni e delle caratteristiche proprie di ognuno di essi, onde chiarirne gli ambiti applicativi e i requisiti di applicabilità, in uno con i benefici fiscali connessi. Il lavoro, data l'ampiezza e l'importanza degli argomenti, è suddiviso in quattro parti: nello scorso numero ( Newsletter Fiscosport n. 6/2012 del 22 marzo 2012 ) la disamina ha preso le mosse dalla qualificazione delle a.s.d. come enti non commerciali e dalle conseguenze che da ciò discendono sotto il profilo fiscale; in questa Seconda parte affrontiamo invece le questioni legate agli obblighi contabili . * Francesco Sisani, Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Firenze
Costituisce peculiarità propria delle associazioni sportive dilettantistiche quella di poter essere contemporaneamente tanto un ente non commerciale, di cui al Capo III del titolo II del T.U.I.R., quanto un ente associativo, destinatario del particolare regime agevolativo di cui all’art. 148 del T.U.I.R. e all’art. 4, comma 4 del d.p.r. n. 633/72, tanto infine una associazione senza scopo di lucro, inquadrabile nell’ambito del regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991. Questa peculiarità, che vede ogni associazione sportiva dilettantistica come potenziale fruitrice delle agevolazioni proprie di ognuno dei regimi sopracitati , giustifica e richiede una disamina, anche comparativa, delle disposizioni e delle caratteristiche proprie di ognuno di essi, onde chiarirne gli ambiti applicativi e i requisiti di applicabilità, in uno con i benefici fiscali connessi. Il lavoro, data l'ampiezza e l'importanza degli argomenti, è suddiviso in quattro parti: nello scorso numero ( Newsletter Fiscosport n. 6/2012 del 22 marzo 2012 ) la disamina ha preso le mosse dalla qualificazione delle a.s.d. come enti non commerciali e dalle conseguenze che da ciò discendono sotto il profilo fiscale; in questa Seconda parte affrontiamo invece le questioni legate agli obblighi contabili . * Francesco Sisani, Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Firenze
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