Giancarlo ROMITI
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Iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Genova e dei Revisori Legali.
Studioso del Terzo Settore e in particolar modo delle problematiche legate al mondo sportivo dilettantistico.
Socio fondatore della rete dei Professionisti del Terzo Settore e dello Sport.
Collaboratore di Ratio Quotidiano e Ratio non Profit, dal 2015 è collaboratore della rivista online Fiscosport.
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I PROVENTI PER LA CESSIONE DEGLI ATLETI DILETTANTI – ASPETTI FISCALI
Il passaggio di un atleta dilettante ad altra associazione equivalente o a società professionistica è un'operazione che, pur realizzandosi con una certa frequenza, necessita di particolare attenzione in quanto, ad oggi, non si hanno ancora precisi orientamenti dottrinari né tanto meno dalla Giurisprudenza Tributaria. Oltretutto nel mondo dell'associazionismo sportivo dilettantistico tale fattispecie non viene disciplinata in modo univoco dalle varie Federazioni ed è pertanto necessario verificare che l'ordinamento dei vari organi competenti consenta o meno passaggi di denaro; ossia se la cessione a titolo oneroso di tesserati dilettanti violi o meno le prescrizioni tassative dei diversi regolamenti federali. Quanto sopra premesso passiamo ora ad analizzare il trattamento fiscale di tali operazioni evidenziando, in via preliminare, che le disposizioni fiscali in materia, sia ai fini imposte dirette che Iva, non fanno alcuna distinzione tra la cessione definitiva di un giocatore e quella temporanea, fenomeno noto in gergo con il termine di prestito.
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VERIFICHE SIAE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19430
Si chiede se sia corretto da parte della SIAE la richiesta dell'estratto conto del c/c bancario di una a.s.d. oltre ai documenti relativi alla costituzione, alle iscrizioni varie, alle copie dei registri IVA, delle fatture e dei versamenti.
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RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO – Risposta al Quesito dell’Utente n. 16700
Una S.S.D di Pallavolo deve eleggere il nuovo consiglio direttivo - come da statuto - ogni 4 anni olimpici: cosa si intende con questa formula e qual è l'iter operativo da seguire in maniera corretta?
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UTILIZZO DI IMPIANTO SPORTIVO GESTITO DA ALTRA SOCIETA’ – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18721
Un' Associazione Sportiva Dilettantistica, per svolgere la propria attività istituzionale, fruisce di un impianto sportivo di Atletica Leggera gestito da una s.s.d. senza fine di lucro. Nel corso dell'anno l'a.s.d. effettua pagamenti alla s.s.d. per: 1) utilizzo dell'impianto sportivo per allenamenti e manifestazioni; 2) utilizzo di spazi quali magazzino, ufficio, sala riunioni sempre connessi all'impianto sportivo; 3) utilizzo dei servizi di segreteria, di trasporto, e logistici sempre forniti dalla s.s.d; l'importo dei singoli pagamenti viene contrattato volta per volta in base ai servizi utilizzati. La cadenza dei pagamenti non è regolare ma è concentrata nei periodi di effettivo utilizzo dei servizi. I pagamenti avvengono tutti tramite bonifico bancario. E' giusto che la s.s.d. consideri i pagamenti come attività istituzionale e pertanto non soggetti a IVA? E' giusto che la s.s.d. a fronte dei singoli pagamenti rilasci semplice ricevuta su carta intestata e non emetta fattura?
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RICEVUTE INCASSO QUOTE ASSOCIATIVE – Risposta al Quesito dell’Utente n. 17557
Una asd incassa solo quote associative annuali e contributi specifici mensili per attività istituzionali (corsi di danza); al momento del pagamento viene bollato un tesserino associativo e il pagamento viene annotato come promemoria su un libretto. Alla fine dell'anno per il rendiconto annuale vengono emessi da un blocchetto di ricevute generiche tutti i pagamenti annuali della quota associativa e singoli mensili dei corrispettivi specifici per ogni singolo socio, e ne viene conservato l'originale in contabilità insieme a tutti i costi per eventuali controlli e nulla viene dato al socio. Per i genitori dei soci minorenni che chiedono la ricevuta per le detrazioni viene emessa una ricevuta riepilogativa di tutti i pagamenti dell'anno non messi in contabilità . Si chiede se si tratti di comportamento corretto o se la ricevuta riepilogativa vada sostituita con quelle mensili già emesse. Si chiede inoltre come dichiarare sullo stampato riepilogativo consegnato che l'incasso è avvenuto al momento della quietanza, in particolare se questo è stato invece incassato mensilmente.
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MODALITA’ ISCRIZIONE SOCI e TESSERATI, QUOTA SOCIALE e PERDITA QUALIFICA SOCIO – Risposta al Quesito dell’Utente n. 5676
Una a.s.d. pone le seguenti domande: 1. ISCRIZIONE SOCIO - Al momento dell'iscrizione all'ASD all'aspirante socio DEVE essere richiesta oltre le normali generalità (cognome, nome, luogo e data di nascita, indirizzo, recapiti, corso cui aderisce, ...) anche: A- Copia del Documento di Riconoscimento e/o del Codice Fiscale; B- Solo l'indicazione degli estremi del Documento di Riconoscimento e/o del Codice Fiscale; C- Null'altro. - I soci che si sono iscritti nel 2012 e che non hanno pagato la quota sociale (in quanto pari a zero) possono essere considerati soci anche per il 2013? 2. ISCRIZIONE TESSERATI - La U.I.S.P. Territoriale dice che per tesserare il socio che pratica una disciplina sportiva gli sono sufficienti le normali generalità indicate nella scheda d'iscrizione oltre il numero del Codice Fiscale. Non servono estremi o fotocopie del documento di riconoscimento. E' corretto? 3. Nessuno dei soci iscritti lo scorso anno ha pagato la quota associativa in quanto il Consiglio Direttivo l'aveva determinata pari a zero. I suddetti soci possono essere considerati tali anche per l'anno in corso, considerato che l'importo della quota associativa da versare era pari a zero? 4. E' corretto determinare la quota associativa pari a zero o si può incorrere in problemi in caso di eventuali verifiche fiscali? 5. E' corretta l'applicazione della Legge 398/91 da parte della ASD?
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Sia a carico di chi li corrisponde che a carico di chi li percepisce, non sono da trascurare