Patrizia SIDERI

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Dottore commercialista e revisore legale in Siena, con specializzazione pluriennale nel settore non profit e sportivo dilettantistico, compresa la consulenza direzionale per il controllo di gestione e per il project financing delle realtà più strutturate.
Autore di numerosi articoli in materia di associazioni e società sportive, docente in corsi, seminari e giornate di studio organizzate fra altri da CONI, Federazioni ed Enti di promozione sportiva, Fondazione nazionale dei commercialisti, Ordini locali dei commercialisti.
Consulente della Scuola dello Sport Toscana.
Socio e componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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QUESITO N. 409 del 11/12/2008 – utente fiscosport n.2768 – prov.di MILANO
Sono il consulente fiscale di un'associazione sportiva dilettantistica regolarmente iscritta al registro del Coni (attraverso le federazioni dei vari settori sportivi gestiti) che conta circa 2000 soci e circa 100 collaboratori sportivi. Date le dimensioni non marginali dell'associazione si pongono alcuni problemi sui quali necessito di maggior conforto normativo per farli comprendere ed accettare alla dirigenza. 1. Sostengo la necessità di adottare una contabilità ordinaria in piena regola ma mi viene sempre evidenziata la non necessità in quanto in regime L. n. 398/91 (nonostante i 900.000 euro di introiti). Come fare? Vi è un obbligo normativo per la tenuta di una contabilità ordinaria e conseguenti registri fiscali per queste associazioni? 2. Alcuni collaboratori sportivi (istruttori e segretarie) svolgono in maniera esclusiva e giornalieri il loro impegno nell'associazione. Percepiscono compensi importanti, anche 2000/2500 euro mese, inquadrati nell'art. 67 TUIR. Ho sempre sostenuto la necessità di non abusare di tale dettato normativo, anche per evitare riqualificazioni in caso di controlli da soggetti preposti. Ci possono essere problemi in tal senso? Quali tipi di rapporti collaborativi (istruttore, assistente bagnante, coordinatore di settore, allenatore, segretaria di sede e di segreteria) possono rientrare nell'art. 67 TUIR? Quali i limiti di compenso e di impegno? risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri, Consulente Provinciale Fiscosport Siena
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QUESITO N. 452 del 04/09/2009 – utente fiscosport n.10736 – prov.di PADOVA
Un Motoclub ha in essere con il Suo Comune un contratto di convenzione in diritto di superficie su un area di 170000 m2. Su suddetta area il Motoclub ha in progetto di realizzare un impianto sportivo motoristico. Premesso che il Motoclub è una Società Sportiva Dilettantistica S.r.l. senza scopo di lucro e che intende svolgere attività di tipo istituzionale si chiede se sia applicabile o meno l'aliquota IVA agevolata al 10% per la costruzione della pista e relativa viabilità. risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri, Consulente Provinciale Fiscosport Siena
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QUESITO N. 461 del 17/10/2009 – utente fiscosport n.7288 – prov.di PADOVA
Un'associazione sportiva dilettantistica non riconosciuta affiliata alla F.I.G.C. desidera trasformarsi in società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata ai sensi dell'articolo 90 legge 289/2002. Dalla cosituzione (1998) ad oggi ha sempre optato per le norme agevolative di cui alla legge 398/1991. Il Notaio interpellato ritiene che, ai sensi dell'art. 223 octies delle disposizioni transitorie del codice civile permane il dubbio sulla possibilità di trasformazione in quanto trattasi di agevolazioni fiscali ed al limite bisognerebbe versare le relative imposte (?). Si precisa che non esistono fondi creati con tali risparmi, ma solo poste debitorie. Si desidera conoscere un Vostro qualificato parere in merito. risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri, Consulente fiscale del C.P. CONI di Siena
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BREVI CENNI AL REGISTRO DEL CONI
PREMESSA L’iscrizione di associazioni e società sportive dilettantistiche nel Registro Coni, pone il problema della valenza dell’iscrizione stessa ai fini della fruizione delle agevolazioni a favore dello sport dilettantistico. I problemi che attualmente si pongono all’interprete sono i seguenti: 1. se l’iscrizione sia costitutiva del carattere sportivo del sodalizio; 2. se l’iscrizione sia obbligatoria ai fini della fruizione del regime fiscale agevolato; 3. se l’iscrizione ottenuta senza il possesso dei requisiti richiesti dalla legge, sia opponibile all’Amministrazione Finanziaria; 4. se, in caso di mancata iscrizione nel Registro, ma in presenza dei requisiti previsti dalla normativa, possa essere comunque applicato il regime fiscale agevolato.
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QUESITO N. 404 – REGISTRO CONI – formulato in occasione del Convegno Nazionale Fiscosport – Venezia 25/10/2008
Riconoscimento provvisorio da parte di federazioni nazionali o enti di promozione sportive (EPS): quanto può durare? risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri - Consulente Provinciale Fiscosport Siena
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QUESITO N. 402 – REGISTRO CONI – formulato in occasione del Convegno Nazionale Fiscosport – Venezia 25/10/2008
Per l'iscrizione al Registro Coni è sufficiente la semplice scrittura privata. Ma il requisito della pubblicità? La data certa della scrittura privata è necessaria? risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri - Consulente Provinciale Fiscosport Siena
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QUESITO N. 403 – REGISTRO CONI – formulato in occasione del Convegno Nazionale Fiscosport – Venezia 25/10/2008
Un'associazione sportiva è iscritta sia alla UISP che ad altre federazioni. La UISP trasmette l'iscrizione al Coni per quella attività svolta con UISP. Se viene svolta attività di TENNIS, sia con UISP che con FIT, devo avere due iscrizioni come tennis? Mi posso limitare ad avere solo UISP, come iscrizione, per l'attività di tennis? risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri - Consulente Provinciale Fiscosport Siena
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QUESITO N. 405 – REGISTRO CONI – formulato in occasione del Convegno Nazionale Fiscosport – Venezia 25/10/2008
Una polisportiva che tramite le sue sezioni aderisce a varie federazioni o enti di promozione sportiva (EPS): quante autocertificazioni deve fare? risposta a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri - Consulente Provinciale Fiscosport Siena
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SRL SPORTIVA DILETTANTISTICA – LA “DECOMMERCIALIZZAZIONE” DEI PROVENTI PROVENIENTE DA SOCI NON PERSONE FISICHE a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri, Consulente Provinciale Fiscosport Siena
Caso di studio Una società sportiva dilettantistica può essere costituita sia da soci persone fisiche, che da enti non commerciali, che da società di capitali: la norma istitutiva – art. 90, L. 289/2002 – non pone infatti limitazioni in tal senso. Si pensi, ad esempio, ad un impianto sportivo, la cui gestione sia affidata ad una società sportiva dilettantistica il cui capitale sia detenuto da diverse associazioni sportive dilettantistiche che praticano sport nell’impianto medesimo. Naturalmente, la società sportiva dilettantistica dovrà svolgere direttamente attività sportiva dilettantistica, in quanto requisito essenziale richiesto dalla normativa fiscale. I proventi della società sportiva dilettantistica potranno essere pertanto costituiti, fra gli altri, da: a) corrispettivi derivanti da persone fisiche non socie per la frequenza dei corsi di avviamento allo sport e tesserati alla Federazione (oppure ente di promozione sportiva - EPS) di riferimento (“tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali”, art. 148, comma 3, TUIR); b) corrispettivi derivanti da associazioni/ società sportive dilettantistiche non socie aderenti alla medesima Federazione/Enti di Promozione Sportiva per l’utilizzo dell’impianto sportivo (“altre associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale”, art. 148, comma 3, TUIR); c) corrispettivi provenienti da soci, ovvero dalle associazioni/società sportive dilettantistiche che fruiscono dell’impianto sportivo, anche se non aderenti alla medesima Federazione/EPS (“associati o partecipanti (o soci – n.d.r.) ”, art. 148, comma 3, TUIR). Tutti i corrispettivi sopra individuati, ai sensi del citato art. 148, comma 3, del TUIR; potranno essere considerati “decommercializzati”, con le seguenti conseguenze fiscali: - il corrispettivo rappresenterà provento non commerciale; - il corrispettivo non dovrà essere fatturato: non verrà pertanto assoggettato né ad IVA, né a tassazione diretta (IRES/IRAP); - il corrispettivo non concorrerà a formare il tetto di € 250.000,00 ai fini dell’applicazione del regime forfetario previsto dalla L. 398/1981.
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MODELLO UNICO/2008 PER LE SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE a cura della Dott.ssa Patrizia Sideri, Consulente Provinciale Fiscosport Siena
L'articolo prende in analisi le modalità di compilazione del Mod. Unico/2008 Società di Capitali da parte delle società sportive dilettantistiche cha abbiano optato per il regime forfetario della L. 398/1991.
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Le più importanti scadenze fiscali entro il 20 agosto 2025
Di seguito gli adempimenti più importanti con scadenza entro il 20 agosto 2025. Altre scadenze sul sito dell'Agenzia delle Entrate: in particolare per le associazioni senza Partita IVA (categoria G) e per le associazioni con Partita IVA (categoria E)