Le risposte ai quesiti

Ricevuta raccolta fondi – Risposta al Quesito dell’Utente n. 9658

Una a.s.d. in regime 398 organizza un torneo di Natale che considera "evento/raccolta pubblica di fondi", ricevendo delle somme da parte dei genitori dei bambini iscritti all'a.s.d. a titolo di raccolta fondi (modica cifra). Oltre a questo tipo di introito la a.s.d. ha ricevuto da qualche azienda alcune somme, sempre a titolo di raccolta pubblica di fondi, a sostegno della manifestazione; il rendiconto verrà redatto come da normativa vigente. Si chiede quale tipo di documentazione debba essere rilasciata ai genitori, e se nei confronti delle aziende il contributo ricevuto debba essere fatturato e con quale articolo iva (le aziende chiedono un documento giustificativo per la deduzione della spesa). Si chiede inoltre se la cifra fatturata annualmente al comune (con fattura elettronica) per il servizio di custodia/pulizia/mantenimento dei locali che lo stesso comune affitta per lo svolgimento delle attività sportive (indicativamente € 12.000,00 anno) concorra alla formazione del plafond dei 250.000€ da non superare per restare in regime 398 o se si possano considerare in modo diverso.

Scelta del tipo specifico di contabilità dopo superamento plafond L. 398/91 – Risposta al...

Con il 31 marzo u.s. è stato superato il limite del plafond dei 250.000 previsto dalla L. 398/91. Ora occorre impostare per i prossimi mesi (esercizio che va dal 1 luglio al 30 giugno dell'anno successivo) la contabilità. Cosa succede con il superamento del limite di plafond è tutto chiaro (anche grazie alle Vs. pubblicazioni), ma il dilemma è quale regime scegliere ora: sicuramente si rimane entro i 400.000 euro per prestazioni di servizi. Ora, proiettando gli incassi, se venisse scelto il regime previsto dal 143 TUIR le tasse da pagare sarebbero troppe e lo Studio Commercialista suggeriva di adottare l'art. 18 della L. 600/73. Non ci è molto chiaro per cui si chiede: - adottando l'art. 18 L.600/73 come deve essere impostata la contabilità? - come deve essere impostato il Rendiconto Economico? - occorre predisporre anche uno Stato Patrimoniale? (tenendo presente che la A.S.D. è proprietaria di un pulmino) - avete un esempio di stesura di un bilancio/rendiconto in questo regime? - quali sono e come vengono calcolate le "tasse" da pagare? Sono ben accetti altre considerazioni e suggerimenti operativi/applicativi per impostare in modo pratico la nuova contabilità al fine di porre/tenere in "sicurezza" la A.S.D.

Socio di una s.s.d. a r.l.: dipendente e istruttore? Risposta al Quesito dell’Utente n....

In una SSD a r.l. è stato assunto con contratto a tempo determinato per n.15 ore settimanali un socio della SSD (assistente bagnante) e lo stesso socio ha anche l'incarico di istruttore per i corsi. Si chiede se questa situazione possa configurare una ripartizione occulta di utili.

Servizi in reciprocità – Risposta al Quesito dell’Utente n. 20903

Un'Associazione No Profit, operante in regime 398, nel 2015 ha organizzato il Campionato Europeo di due delle 10 Classi Olimpiche di Vela. Per economizzare, fu concordato con alcune aziende il pagamento di specifici servizi tecnici attraverso la pubblicizzazione del predetto servizio durante l'evento che ha portato alla fatturazione reciproca, di uguale importo, apportando alla Associazione il versamento del totale importo dell'IVA fatturato, con una spesa enorme non giustificandone la reciprocità realizzata. Cosa avrebbe dovuto fare l'Associazione e cosa dovrà fare in futuro in per essere agevolata e non colpita da esosi esborsi di denaro?

Limiti alle entrate di una ASD – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21398

Le entrate ordinarie di una piccola a.s.d. dedita esclusivamente agli scacchi e praticamente senza risorse economiche sono date dalle modeste quote annue versate dai soci che vengono devolute quasi interamente alla federazione nazionale per il tesseramento. Si chiede se - qualora in occasione dell'organizzazione di un torneo riconosciuto dalla federazione, e quindi con partecipazione di atleti tesserati anche presso altre società sportive, l'importo delle quote di iscrizione al torneo versate dai partecipanti superi le spese organizzative ed i premi corrisposti - le somme che avanzano, e quindi costituiscono un'entrata straordinaria, possano essere utilizzate successivamente dalla a.s.d. per gli scopi istituzionali, quali acquisto di materiali sportivi, divise, partecipazione ad eventi, spese di promozione dell'associazione, ecc. Si chiede inoltre se vi sia un limite sulle somme che la a.s.d. può avere in cassa (depositate su conto corrente), provenienti tra l'altro dalle quote di cui sopra, e sui tempi entro i quali devono essere spese. E infine se si possano accettare contributi volontari e in caso positivo si debba rilasciare ricevute con particolari formalità.

Detrazione spese per attività sportive – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18649

Dalla lettura della risposta a un quesito relativo alla detrazione spese per attività sportive pubblicata sulla newsletter dell'Agenzia delle Entrate sembra di capire che chiunque può portare in detrazione le spese sostenute per attività sportiva per minorenni: si chiede se questa interpretazione sia corretta.

Questioni connesse alla figura del socio di a.s.d. – Risposta al Quesito dell’Utente n....

Lo Statuto di una a.s.d. stabilisce che è socio effettivo dell'associazione "il nucleo familiare del titolare di almeno una delle azioni della SPA Xyz". L'associazione è affiliata a una Federazione Sportiva Nazionale ed è iscritta al Registro CONI. La domanda è la seguente: può un nucleo familiare essere socio di una associazione sportiva dilettantistica? Se la risposta è positiva, è possibile subordinare l'ammissione a socio al possesso di un'azione di una s.p.a.?

Intrastat – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21322

Una s.s.d. iscritta al VIES e in "regime 398" acquista beni intracomunitari. La controparte non assoggetta la fattura a IVA. Si chiede se la s.s.d. debba compilare il modello Intrastat (NON Intra 12?) e versare l'IVA sull'acquisto. Si chiede inoltre se l'IVA da versare sia il 22% sul totale fattura o solamente il 50% (essendo in 398), quale codice tributo si utilizzi e con che scadenza.

Rieducazione funzionale in acqua – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21167

Una società sportiva che ha appena iniziato l'attività (piscina, palestra e centro benessere) effettua prestazioni di rieducazione funzionale in acqua individuali e non. La collaboratrice che se ne occupa è in possesso diploma della scuola per terapisti della riabilitazione UNImi (di conseguenza, se non erro, è fisioterapista). Ha, inoltre, seguito il corso di rieducazione funzionale di base A.S.C. - ENA ed è in possesso del relativo tesserino. La piscina non viene utilizzata esclusivamente per l’educazione motoria, anzi sono molti gli istruttori di nuoto che seguono anche agonisti. Mi sembra che l'interpello Minlav 59/2009 e Circolare inps 66/2010 si riferiscano soprattutto a realtà esclusivamente commerciali piuttosto che sportive dilettantistiche. Lo Csen definisce questi lavoratori come operatori in rieducazione; che cosa ne consegue? Come è possibile inquadrare questa lavoratrice? Come istruttore/tecnico di ASD/SSD con conseguente applicazione del regime agevolativo oppure no?

Qualità di socio e tesseramento – Risposta al Quesito dell’Utente n. 17733

Ben conoscendo dell'indipendenza tra la figura del socio e del tesserato viene posto il seguente quesito: al momento del rinnovo tessere a nome dell'a.s.d., il tesserato può in automatico essere effettivamente considerato anche socio dell'associazione? La questione nasce dalla circostanza che l'affiliazione è fatta tramite l'associazione, che sulla singola tessera c'è la denominazione dell'associazione stessa, e che l'associazione ha incassato il dovuto ma non rilascia una ricevuta attestante che tale somma è data per la tessera di affiliazione. Si precisa che il dubbio permane malgrado un ente di affiliazione a questa questione abbia risposto in modo affermativo ...

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