Biancamaria STIVANELLO

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Avvocato cassazionista con studio in Padova dal 1994.
Si occupa di diritto e fiscalità dello sport dilettantistico e del Terzo Settore, prestando attività di consulenza e assistenza, in sede stragiudiziale e giudiziale.
Svolge attività di formazione per quadri e dirigenti di associazioni e società sportive dilettantistiche e di enti non profit nell’ambito degli Enti di Promozione Sportiva, degli Enti di Promozione Sociale e di alcuni progetti ed eventi della Scuola dello Sport del CONI.
Pubblicista e Direttore di PQM notiziario della Camera Civile degli Avvocati di Padova “Alberto Trabucchi”.
Dal 2019 socio e componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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Certificazione Compensi nella a.s.d. – Risposta al Quesito dell’Utente n. 23896
Si chiede se una a.s.d. con solo codice fiscale (quindi senza partita IVA in quanto non svolge attività commerciale) è comunque obbligata all'invio della certificazione unica telematica per i compensi sportivi dilettantistici erogati ai collaboratori entro il limite di euro 10.000,00. S chiede inoltre di sapere se nel caso di superamento dell'importo di euro 10.000,00 l'associazione debba elaborare il cedolino paga per il collaboratore così da calcolare le imposte e le addizionali dovute sulla parte eccedente euro 10.000,00, ed effettuare il versamento delle imposte con modello F24.
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Mancata attività didattica e formativa – Risposta al Quesito dell’Utente n. 11515
Si chiede se una a.s.d. che svolge la sola attività di calcio in terza categoria campionato FIGC, non avendo svolto né attività formativa né attività didattica, decada dal regime della legge 398
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Implicazioni fiscali (e non solo) a seguito di Convenzione tra una a.s.d. e una scuola paritaria – Risposta al Quesito dell’Utente n. 8830
Nello statuto di una a.s.d. tra le finalità sono indicati “l’organizzazione, lo sviluppo e la diffusione dell’attività sportiva mediante la gestione di ogni forma di attività agonistica, ricreativa o di ogni altro tipo di attività motoria” (art. 3.2) e "... lo svolgimento di attività didattica per l'avvio, l'aggiornamento e il perfezionamento nello svolgimento delle specialità sportive praticate” (art. 3.4). Ora in previsione di un progetto con una scuola, si chiede se - previa Convenzione con la Scuola medesima che preveda che all'associazione venga riconosciuto un contributo spese (e non il pagamento di una prestazione) - l’importo concordato possa essere considerato una entrata istituzionale defiscalizzata. Ed eventualmente sarebbe tale anche se l'organizzazione fosse in capo alla scuola e i partecipanti dovessero versare una quota di iscrizione? E se invece non fosse attività istituzionale defiscalizzata quale aliquota IVA deve essere applicata? Infine sarà l'associazione a dover richiedere il certificato medico e tesserare i partecipanti in modo che siano assicurati oppure spetta alla scuola?
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APS compatibili con tutte le destinazioni d’uso? Dalla giurisprudenza amministrativa alcune precisazioni, valide anche per i nuovi ETS
L’art. 71 del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. n. 117/17) nel prevedere che le sedi degli enti del Terzo settore e i locali in cui si svolgono le relative attività istituzionali siano compatibili con tutte le destinazioni d'uso omogenee di cui al decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444, indipendentemente dalla destinazione urbanistica, riproduce l’agevolazione già spettante alle associazioni di promozione sociale in base all’art. 32 comma IV L.383/2000, ora abrogato dalla riforma. La nuova disposizione è già applicabile alle APS iscritte ai rispettivi registri e verrà estesa a tutti gli ETS, dopo la piena attuazione della riforma, con l'operatività del RUNTS. Al riguardo, si segnalano alcune recenti pronunce della giurisprudenza amministrativa che, pur non facendo diretta applicazione della nuova disposizione, data la sostanziale corrispondenza con quella originaria destinata alle APS, meritano di essere tenute in considerazione non solo ora ma anche in una prospettiva futura.
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I corsi tenuti a scuola vanno segnalati al Registro CONI? – Risposta al Quesito dell’Utente n. 23709
Il presidente di una a.s.d., iscritta alla Federazione Scacchistica Italiana e al Registro CONI, ha saputo che da quest'anno vanno segnalati al CONI gli eventi dell'associazione, in particolare - così ha compreso - sia i corsi verso i tesserati sia eventuali manifestazioni agonistiche a cui partecipa l'a.s.d. Si chiede se vadano segnalati anche i corsi tenuti presso le scuole in orario scolastico (corsi esenti IVA ai sensi dell'artico 10, comma 1, n.20, d.P.R. 633/72). Si aggiunge per completezza che questi corsi non sono rivolti a tesserati ma riguardano i bambini delle scuole che decidono di offrire il "progetto scacchi", e che alla fine di tali corsi l'a.s.d. rilascia regolare fattura elettronica, della quale viene portata una copia alla SIAE.
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Quando il Presidente di una a.s.d. svolge anche l’attività di istruttore può fatturare alla propria associazione? (A margine del Quesito dell’Utente n. 23232)
Affrontiamo il caso, non insolito, di un Presidente di una a.s.d. che è nel contempo titolare di P. IVA (nella fattispecie per istruttore di Danza): nella sua qualità di istruttore può fatturare le proprie prestazioni per i corsi alla a.s.d. che rappresenta? Vi sono particolari adempimenti in capo all'associazione?
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Compensi agli istruttori per attività di natura commerciale: Tanto rumore per nulla – Commento a Cass. 21535/2019
La notizia della recente sentenza della Corte di Cassazione sui compensi sportivi (n. 21535 del 20/8/2019) pubblicata da quotidiani locali, rimbalzata sui social media e amplificata dalla rete, ha lanciato un messaggio tanto preoccupante quanto impreciso: le palestre di fitness “a marchio CONI” non possono usufruire delle agevolazioni fiscali. Sarà proprio così? Proviamo a fare chiarezza.
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I dilettanti non sono professionisti: sul tema dei compensi sportivi anche la Corte d’Appello di Venezia (sent. n. 152/19) apre al lavoro speciale
La sentenza che si annota - Corte d’Appello di Venezia, sezione lavoro, 13 giugno 2019 n. 152 - ha riconosciuto pienamente legittimi i compensi erogati da una a.s.d. a istruttori e addetti alla segreteria, in presenza del riconoscimento sportivo e dello svolgimento di attività sportiva dilettantistica o amministrativa gestionale, e conseguentemente ha respinto le pretese contributive di Inps (gestione ex Enpals) e Inail dirette ad escludere il regime dei redditi diversi sul presupposto del carattere professionale e continuativo delle prestazioni rese dai collaboratori.
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Somministrazione di bevande e barrette proteiche – Risposta al Quesito dell’Utente n. 7610
Un'a.s.d. con codice fiscale, affiliata a un ente di promozione sportiva riconosciuto dal ministero degli interni, chiede se tale posizione consenta di effettuare la vendita di bibite e barrette proteiche e di considerare tali entrate decommercializzate grazie all'affiliazione all'ente riconosciuto dal ministero degli interni o se invece debba aprire partita IVA con opzione alla L. 398/91.
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Come va inquadrato un manutentore di campi da tennis? – Risposta al Quesito dell’Utente n. 23389
Si chiede come debba essere inquadrata la figura di manutentore dei campi da tennis all'aperto nel periodo da aprile a ottobre.
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Le più importanti scadenze fiscali entro il 20 agosto 2025
Di seguito gli adempimenti più importanti con scadenza entro il 20 agosto 2025. Altre scadenze sul sito dell'Agenzia delle Entrate: in particolare per le associazioni senza Partita IVA (categoria G) e per le associazioni con Partita IVA (categoria E)