Il quesito
Sono il contabile-segretario di una Società di Basket, iscritta al registro del Coni delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, che fa parte di una Polisportiva. Il nostro Statuto prevede tre categorie di Soci: i "Fondatori", gli "Atleti", ovvero tutti coloro che sottoscrivono il tesseramento per la Società e gli "Ordinari", che chiedono di diventarlo e pagano una quota annualmente stabilita dal Consiglio Direttivo. Alle Assemblee hanno diritto di partecipazione tutti i Soci ma hanno diritto di voto solo quelli Ordinari e Atleti se in regola con il pagamento della quota. Nel nostro bilancio abbiamo sempre inserito le quote pagate dai Soci Ordinari ed eventualmente dagli Atleti per avere diritto di voto in Assemblea come “Quote Associative”. I soldi spesi dai genitori per le iscrizioni dei figli, vanno nel capitolo “Iscrizioni Corsi”. Il Revisore dei conti della nostra Polisportiva ci ha contestato questo asserendo che incassare soldi con la motivazione di un corso equivale ad attività commerciale, espressamente vietato per le Società Dilettantistiche. Il suo punto di vista è che tutto vada conteggiato come quota Associativa. A me non sembra così. Organizzare dei corsi del proprio sport fà parte della cosiddetta attività istituzionale e gli incassi che da ciò derivano, perciò, non mi sembrano di natura commerciale. E d'altra parte lo conferma la Legge Finaziaria che prevede la detraibilità dei soldi spesi dai genitori per l’attività sportiva dei figli a condizione che venga rilasciata una ricevuta dall'Associazione Sportiva Dilettantistica con l’indicazione, fra l’altro, di "iscrizione a corsi”. Per me è quindi corretto continuare ad inserie nel capitolo di Bilancio relativo a "quote associative" solo le quote pagate dai Soci Ordinari e dagli Atleti per partecipare all’Assemblea con diritto di voto. Quale è il Vostro parere? risposta a cura dell'Avv. Katia Scarpa, Consulente Provinciale Fiscosport Milano
Risposta di: Redazione Fiscosport

Sono il contabile-segretario di una Società di Basket, iscritta al registro del Coni delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, che fa parte di una Polisportiva. Il nostro Statuto prevede tre categorie di Soci: i "Fondatori", gli "Atleti", ovvero tutti coloro che sottoscrivono il tesseramento per la Società e gli "Ordinari", che chiedono di diventarlo e pagano una quota annualmente stabilita dal Consiglio Direttivo. Alle Assemblee hanno diritto di partecipazione tutti i Soci ma hanno diritto di voto solo quelli Ordinari e Atleti se in regola con il pagamento della quota. Nel nostro bilancio abbiamo sempre inserito le quote pagate dai Soci Ordinari ed eventualmente dagli Atleti per avere diritto di voto in Assemblea come “Quote Associative”. I soldi spesi dai genitori per le iscrizioni dei figli, vanno nel capitolo “Iscrizioni Corsi”. Il Revisore dei conti della nostra Polisportiva ci ha contestato questo asserendo che incassare soldi con la motivazione di un corso equivale ad attività commerciale, espressamente vietato per le Società Dilettantistiche. Il suo punto di vista è che tutto vada conteggiato come quota Associativa. A me non sembra così. Organizzare dei corsi del proprio sport fà parte della cosiddetta attività istituzionale e gli incassi che da ciò derivano, perciò, non mi sembrano di natura commerciale. E d'altra parte lo conferma la Legge Finaziaria che prevede la detraibilità dei soldi spesi dai genitori per l’attività sportiva dei figli a condizione che venga rilasciata una ricevuta dall'Associazione Sportiva Dilettantistica con l’indicazione, fra l’altro, di "iscrizione a corsi”. Per me è quindi corretto continuare ad inserie nel capitolo di Bilancio relativo a "quote associative" solo le quote pagate dai Soci Ordinari e dagli Atleti per partecipare all’Assemblea con diritto di voto. Quale è il Vostro parere? risposta a cura dell'Avv. Katia Scarpa, Consulente Provinciale Fiscosport Milano
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