Il quesito
Risposta di: Claudio BOGGIAN
Premettendo che per dare un’opinione corretta si deve visionare la determina dell’Ente, da quel che si evince dal quesito l’uso della struttura è – per il Comune – attività di natura commerciale, in quanto si configura un accordo a prestazioni sinallagmatiche, dove l’Ente dà in uso un bene e riceve come controprestazione un compenso; di conseguenza è corretta l’imposizione IVA del corrispettivo richiesto.
Per poter configurare un regime di esenzione si dovrebbe definire il rapporto tra l’Ente e l’Associazione con un contratto di affitto dell’immobile.
In base all’articolo 10, n. 8, del d.p.r. n. 633/1972 si ha un generale regime di esenzione IVA, come alternativa all’ordinario regime di imponibilità IVA, per le locazioni di un fabbricato strumentale che per sue caratteristiche non è suscettibile di diversa utilizzazione senza una radicale trasformazione e oggettivamente per modificare la sua destinazione abbia bisogno di radicali lavori, come per l’immobile indicato nel quesito.
La scelta tra imponibilità IVA o esenzione è manifestata nel contratto di affitto dal locatore, in questo caso il Comune, ed è vincolante per tutta la durata del contratto.