Da più parti, infatti, era stato da tempo invocato un chiarimento relativamente all’obbligo di indicare le operazioni passive di natura commerciale e promiscua, posto che gli enti che hanno optato per la l. 398/1991 non sono soggetti all’obbligo di registrazione degli acquisti.
Dalla lettura della norma, però, a nostro parere (si vadano gli articoli di S. Andreani, in Newsletter n. 18bis/2013, al punto 3., e di F. Sisani, in Newsletter n. 18/2013) non era possibile sostenere il non obbligo a indicare le operazioni passive, senza una modifica normativa o, almeno, senza una presa di posizione da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
Purtroppo, ci dispiace di dover constatare che “noi l’avevamo scritto” … e lo avevamo scritto rappresentando l’unica voce fuori dal coro, in un coro di interventi che sostenevamo la possibilità, per chi avesse optato per il regime forfetario, di non comunicare tali operazioni.
Oggi – si ribadisce, purtroppo – la presa di posizione è arrivata, ma in senso contrario a quanto il mondo dell’associazionismo avrebbe voluto: è stato infatti confermato l’obbligo di indicare anche le operazioni passive, seppur limitatamente a quelle che attengono alla sfera commerciale o a quelle promiscue, escludendo di fatto quegli acquisti che sono riferiti solo alle attività istituzionali. Sono ovviamente escluse anche tutte quelle associazioni che non sono titolari di partita Iva, in quanto non svolgono attività commerciali connesse agli scopi istituzionali.
La questione posta all'Agenzia delle Entrate di cui abbiamo detto ora non è l'unica, e anche la seconda appare di sicuro rilevo. Anzi, mentre per il primo caso il dubbio appariva, alla luce della normativa corrente, facilmente fugabile, meno scontata era la risposta relativamente alla comunicazione per le fatture c.d. promiscue, vale a dire quelle che si riferiscono ad acquisti relativi sia alle attività istituzionali che a quelle commerciali. Ebbene, oltre a ribadire che l'obbligo sussiste solo per queste seconde, l'Agenzia ha affermato che, qualora per l’associazione sussistano difficoltà a distinguere gli importi riferiti all’una o all'altra attività, è possibile comunicare l’intero importo della fattura.
Il testo integrale delle due risposte si rinviene nel file allegato.