Il capitolo dedicato allo sport contiene alcuni punti programmatici di un certo rilievo: innanzitutto si prevede, allo scopo di garantire un generale miglioramento degli impianti sportivi in tutto il territorio, l’istituzione dell’anagrafe degli impianti sportivi sia pubblici che privati (inclusi quelli scolastici, universitari, delle forze dell’ordine e militari). L’anagrafe permetterà di conoscere la situazione reale degli impianti e verificare le eventuali esigenze di ammodernamento e/o di realizzazione di nuove strutture sportive. Attraverso la mappatura degli impianti – si dichiara nel contratto – “saremo così in grado di intervenire in maniera mirata per allocare efficacemente le risorse da destinare alla ristrutturazione o alla nuova costruzione di strutture da dedicare alla pratica motoria e sportiva”.
In secondo luogo viene annunciata una revisione nei rapporti tra il governo e il CONI. In questo senso la linea dell’esecutivo sembra sia orientata a un controllo più pregnante delle linee di indirizzo in materia di sport e soprattutto nell’assegnazione e gestione dei finanziamenti pubblici. Chiaro il passaggio in cui viene ribadito che “fatta salva l’autonomia e la discrezionalità delle scelte di natura tecnico-sportiva, che rimangono in capo al CONI, è necessario che il Governo sia compartecipe delle modalità con le quali vengono spesi e destinati i contributi pubblici assegnati al CONI e trasmessi, poi, alle Federazioni”.
Le modalità con cui questa attività di controllo verrà formalizzata nel processo legislativo è sicuramente l’aspetto politico più delicato del capitolo sport in Italia nei prossimi anni.
Per le finalità di questa rivista gli aspetti di maggiore interesse sono senz’altro quelli dedicati al mondo delle Associazioni e Società sportive dilettantistiche. Il governo in carica eredita infatti alcune importanti innovazioni in materia sportiva dilettantistica, previste nella Legge di Bilancio 2018, a partire da due norme fondamentali: l’introduzione delle società sportive dilettantistiche lucrative e la regolamentazione dei nuovi contratti sportivi che per espressa previsione di legge costituiscono collaborazioni coordinate e continuative. E’ noto che la Legge di Bilancio ha poi espressamente delegato il CONI a individuare le mansioni sportive alle quali si applicherebbero le nuove norme, decisione che dovrebbe essere assunta nel prossimo Consiglio nazionale del Coni previsto per il 10 Luglio.
Il contratto di governo contiene alcuni principi generali: “È necessario introdurre ulteriori agevolazioni fiscali e contributive per le piccole associazioni sportive dilettantistiche. Occorre prevedere un corretto inquadramento giuridico-fiscale delle Società e Associazioni Sportive e la tutela dello sport dilettantistico e dello sport di base, anche per dare certezze operative ed evitare cospicui contenziosi per mancanza di riferimenti legislativi certi”.
Si tratta appunto di un principio generico sul quale risulta difficile a ora esprimere un giudizio. Conforta però il contenuto espresso dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il quale, nel discorso di insediamento, ha ricordato «in particolare, il contributo al miglioramento della qualità della vita offerto dalla pratica sportiva e assicurato dalle esperienze di volontariato attraverso migliaia di piccole associazioni sportive dilettantistiche. È questa una dimensione dello sport che ci piace in modo particolare e che vogliamo valorizzare».
Desta però qualche perplessità il fatto che il Ministero dello Sport sia stato soppresso come Ministero autonomo e le deleghe affidate al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Per dare effettiva esecuzione a questi principi sarebbe forse stato preferibile conferire a un Ministero autonomo la realizzazione del programma in tema di sport. Il mondo sportivo italiano, infragilito dalla crisi e sottoposto a continue innovazioni giuridiche, ha una vitale necessità di operare in un quadro giuridico chiaro. Anche la Riforma del Terzo Settore, solo parzialmente attuata, ha accentuato in questi mesi il clima di instabilità del quadro normativo.
L’auspicio è che finalmente inizi, per lo sport italiano, una nuova era.