La Regione Marche sembra ottenere ottimi risultati in ambito sportivo non solo “in campo”, ma anche in materia di tutela sanitaria degli atleti. Dopo l’istituzione del “Registro Regionale Informatico Centralizzato”, in grado di fotografare la situazione relativa alla certificazione medica di idoneità all’attività agonistica degli atleti marchigiani, un ulteriore passo avanti, in merito alla tutela della salute degli sportivi, è stato fatto attraverso la previsione del passaporto ematochimico per i praticanti attività sportiva agonistica aventi un’età compresa fra i 14 e i 18 anni.
Il progetto, che nasce dalla collaborazione fra il CONI Marche, la Giunta ed il Consiglio regionale, l’Asur Marche e la Medicina dello Sport delle Marche, costituisce un’attuazione delle previsioni contenute nella legge regionale 2 aprile 2012 n. 5 “Disposizioni regionali in materia di sport e tempo libero”[1] e vede coinvolti un numero significativo di atleti (circa cinquecento) tesserati a ventidue società sportive afferenti alle discipline del calcio, ginnastica, ciclismo, pallavolo, basket, vela, nuoto, rugby, atletica, arrampicata. Notevole è anche il numero di strutture sanitarie pubbliche (sette) dell’intero territorio regionale aderenti all’iniziativa.
Il progetto, che si colloca nell’ambito di una serie di attività finalizzate alla tutela della salute degli sportivi marchigiani, mira a garantire la realizzazione della funzione sanitaria universalmente riconosciuta allo sport attraverso un monitoraggio costante delle condizioni di salute degli atleti. Si tratta, in definitiva, di un’attività di screening della popolazione sportiva, estremamente utile, considerata l’efficacia della prevenzione in termini di protezione della salute.
Il monitoraggio dello stato di salute avviene attraverso la realizzazione periodica di analisi ematiche e delle urine degli atleti, che partecipano al progetto in modo volontario e consapevole, con il consenso dei genitori, se minorenni. Gli esami, il cui costo non è carico delle famiglie, devono essere necessariamente eseguiti presso uno delle strutture aderenti al progetto (senza la necessità di alcuna impegnativa del medico).
È doveroso ricordare che la sottoposizione alle analisi non può costituire un presupposto per il rilascio della certificazione d’idoneità alla pratica sportiva agonistica, trattandosi di esami aggiuntivi rispetto agli accertamenti obbligatori di cui al DM 1982.
I risultati degli accertamenti, oltre ad essere comunicati alle famiglie, saranno utilizzati in forma anonima, al termine dell’iniziativa (31 dicembre p.v.), per analizzare lo stato di salute complessivo degli atleti marchigiani con un’età fra i 14 e i 18 anni.
Il progetto, oltre a rappresentare un indubbio strumento di tutela sanitaria, contiene anche la previsione di incentivi a favore degli enti aderenti. Il finanziamento regionale stanziato per la realizzazione di una simile iniziativa, sarà, in parte, destinato a coprire i costi sostenuti per lo svolgimento dell’attività di screening ed, in parte, erogato alle associazioni sportive come contributo per l’acquisto di attrezzature.
[1] L’art. 28 dispone:
“Dopo l’articolo 4 della l.r. 33/1994, è inserito il seguente:
“Art. 4 bis (Registro regionale delle idoneità sportive e libretto sanitario sportivo)
1. E’ istituito il registro regionale delle idoneità sportive, nel quale sono registrate le certificazioni sanitarie sportive rilasciate ai sensi della presente legge.
2. Per ogni atleta è istituito il libretto sanitario sportivo.
3. Per ogni atleta di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni è istituito il “passaporto ematochimico” volto a monitorare in maniera sistematica e continuativa i valori ematici dell’atleta per una prevenzione efficace).
4. La Giunta regionale determina i criteri e le modalità per la tenuta del registro indicato al comma 1, per l’istituzione del libretto sanitario indicato al comma 2 e del passaporto ematochimico di cui al comma 3."