Il quesito
Risposta di: Redazione Fiscosport
La domanda posta dalla gentile lettrice è particolarmente delicata: correttamente viene ricordato che, in ossequio ai Principi e alle linee guida federali, il soggetto nominato responsabile dovrebbe essere autonomo e indipendente, anche rispetto all’organizzazione sociale, oltre che dotato di competenze specifiche a livello educativo e psicologico (ancorché la normativa non richieda requisiti professionali particolari).
Nel quesito si fa riferimento al consulente del sodalizio “ammesso che conosca bene le dinamiche dello sport praticato e quindi competente“: ma qui sorge il dubbio che venga confuso il piano delle “competenze”… Ciò che le Linee guida e la normativa chiedono non è tanto la mera conoscenza delle disposizioni di legge – comunque necessaria -, quanto una preparazione specifica anche nell’ambito educativo (soprattutto se a contatto con minori) e psicologico; si tratta di una figura per la quale molte FSN richiedono inoltre un’adeguata formazione costantemente aggiornata.
Come indicato da Giuliano Sinibaldi nel suo articolo (al quale si rinvia per maggiori approfondimenti), non solo si ritiene del tutto inopportuna la nomina di un allenatore o istruttore, ma vi possono essere perplessità anche sulla nomina di un professionista esterno (nell’articolo ora richiamato si citano le figure dell’avvocato, dello psicologo, del consulente esterno, ma vi potrebbe rientrare anche il commercialista); affinché questa figura sia realmente efficace, deve infatti garantire una presenza costante, essere in grado di creare e mantenere un clima di collaborazione ed empatia con tutti i protagonisti della vita associativa (atleti, minori, genitori, allenatori, dirigenti…), saper mediare e meritare fiducia. Deve conoscere le norme a protezione dei minori, essere informato sulle politiche di parità di genere, dovrebbe saper riconoscere e affrontare situazioni di discriminazione e scongiurare quelle potenzialmente idonee a configurare comportamenti discriminatori.
E infine alcune Federazioni chiedono anche che sia tesserato.
L’elenco delle caratteristiche comunque non si esaurisce qui: e tuttavia ben si comprende già da questi cenni come la circostanza che il commercialista abbia già un incarico come consulente forse non sia il problema più rilevante nella scelta di nominarlo responsabile Safeguarding…