Il quesito
Risposta di: Barbara AGOSTINIS

Il tema dei soci è sempre attuale e suscita numerosi interrogativi dei lettori.
L’argomento dell’ammissione ed esclusione dei soci è rimesso all’autonomia negoziale dell’ente, posto che l’art. 90 l. 289/02 si preoccupa di tutelare altri profili, quali la necessaria garanzia della parità di diritti in capo a ciascun socio, con particolare riguardo al riconoscimento del diritto di voto a tutti gli associati maggiorenni.
Le modalità di ammissione ed esclusione, come detto, sono rimesse all’autonomia negoziale dell’ente, che, pertanto, è libero di determinarle, nel doveroso rispetto dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico statale.
Il sodalizio può stabilire l’immediata acquisizione dello status di socio (peraltro non particolarmente gradita dai verificatori), subordinata al mancato rifiuto da parte dell’Organo, a cui sono attribuiti simili compiti, normalmente il Consiglio direttivo. È evidente che l’aspirante socio, al momento della richiesta deve dichiarare i requisiti richiesti, autocertificandoli.
In caso di ammissione automatica del socio, oltre a dovere iscrivere immediatamente il soggetto nel libro dei soci (ed eventualmente cancellarlo in caso di rifiuto) è necessario tenere conto anche delle eventuali conseguenze fiscali.
Là dove il socio non sia tesserato, è doveroso ricordare che la quota pagata dal medesimo può essere de-commercializzata solo fino al permanere del rapporto associativo, purché ricorrano le condizioni di legge (in primis, solo se lo statuto contiene le clausole di cui all’art. 148 T.U.I.R.).
Con riguardo al profilo dell’esclusione, è noto che i problemi maggiori si pongono là dove il socio non si presenti più alle attività e quindi non presenti le dimissioni, che normalmente rappresenta la modalità codificata nello statuto per recedere dal sodalizio. Relativamente a una simile situazione, può essere contemplata l’esclusione automatica del socio, ipotizzata dal lettore.
Sarebbe opportuno che, una volta preso atto del verificarsi di una simile situazione, il Consiglio direttivo dia atto di ciò in una delibera, in cui, appunto preso atto della morosità protrattasi oltre il tempo consentito, delibera l’esclusione del socio, cancellandolo contestualmente dal libro soci.