Il quesito
Risposta di: Barbara AGOSTINIS

Al fine di fornire una risposta esauriente al lettore, sarebbero necessarie ulteriori informazioni. Non è specificato, ad esempio, né se l'incarico relativo alla custodia dell'impianto sia stato (o meno) formalizzato nel contratto di comodato né se esistano clausole contrattuali (ed eventualmente il loro tenore letterale) in materia e prescrizioni per l'eventuale inadempimento delle medesime.
Più in generale, il lettore non chiarisce l'esistenza e il contenuto degli obblighi relativi alla gestione della struttura imposti al proprietario, da un lato, e alle a.s.d., dall'altro.
Qualora il dovere di custodia risulti contrattualmente contemplato a carico delle a.s.d. che gestiscono l'impianto, la mancata o la non corretta esecuzione di un simile obbligo, se rilevante, potrebbero giustificare una risoluzione del contratto per inadempimento. La circostanza per cui la gestione dell'impianto sia stata affidata (presumibilmente) tramite convenzione, impone invero di conoscere anche il contenuto di un simile documento, al fine di verificare la previsione di eventuali sanzioni per l'inosservanza del dovere di custodia dell'impianto sportivo.
Potrebbe anche ipotizzarsi (in mancanza di una lettura o, comunque, di una conoscenza necessaria degli atti negoziali) che il contratto preveda esclusivamente l'attribuzione del dovere di custodia del palazzetto alle a.s.d. senza ulteriori specificazioni e che gli enti destinatari dell'obbligo in questione lo abbiano, di propria iniziativa e di comune accordo, delegato ad un proprio associato. Ove così fosse, bisognerebbe sapere le modalità con cui è stato conferito e formalizzato l'incarico, al fine di porre in essere una revoca corretta dello stesso e/o una diffida formale: atti preordinati ad un legittimo esercizio del diritto in sede legale (ove necessario).