Il quesito
Risposta di: Stefano ANDREANI
Certamente: la figura del socio attiene all’aspetto associativo, ovvero all’individuazione dei soggetti che condividono gli scopi dell’associazione e vogliono farne parte o comunque sostenerla (con il versamento della quota associativa, partecipando alle assemblee nelle quali dare il loro contributo con proposte o comunque interventi, ecc.)
Il tesserato è invece chi partecipa all’attività svolta dall’associazione, come atleta, allenatore, istruttore, ecc.
Sappiamo che le due figure possono coincidere o meno, l’importante è comprendere che operano su piani diversi.
Per questo motivo, mentre il rapporto coi soci (modalità di acquisizione di tale qualifica, diritti e doveri, ecc.) deve essere puntualmente disciplinato dallo statuto, quello con i tesserati non è necessario lo sia.
Poi, per meglio definire le modalità e i confini dell’attività che l’associazione intende svolgere, è (lodevole) prassi inserire nello statuto le modalità con la quale l’associazione intende perseguire il suo scopo (utilizzo di impianti e strutture sue o non sue, partecipazione o meno a campionati, utilizzo di istruttori adeguatamente qualificati, ecc.): per il medesimo motivo negli ultimi anni si è diffusa la prassi di menzionare i tesserati nello statuto, anche dedicando loro articoli specifici; ma tale menzione non è obbligatoria.
Infine si consiglia anche di verificare le norme statutarie e regolamentari dell’organismo sportivo affiliante, in quanto le stesse potrebbero prevedere l’inscindibilità del tesseramento dal rapporto associativo direttamente con l’ente (in particolare nel caso di tesseramento tramite SSD) o con l’a.s.d. di base.

