Il quesito
Risposta di: Stefano ANDREANI
Il quesito posto è frequente e molto delicato, dato che considerare istituzionali ricavi che invece sono commerciali può avere conseguenze anche estremamente gravi: non solo l’omesso assoggettamento a IVA e imposte dirette ma anche, caso purtroppo non raro, il superamento della soglia dei 250.000 euro stabilita dalla legge 398/91.
Premesso che sarebbe necessario leggere attentamente la convenzione, in linea generale non sono considerati ricavi commerciali i meri rimborsi spese (erogati quindi a fronte di documentata rendicontazione) e i contributi non legati a specifiche controprestazioni a carico del percipiente, sono invece ricavi commerciali i contributi che sono in realtà il corrispettivo per prestazioni che l’Associazione è tenuta a fare, al Comune o direttamente ai cittadini.
Di conseguenza, se la convenzione non comprende obblighi a carico dell’Associazione che possano essere considerate prestazioni, per quanto riguarda le fattispecie esposte nel quesito, le spese che il Comune sostiene direttamente non rilevano come entrate dell’Associazione, mentre la somma di denaro che viene corrisposta all’Associazione stessa:
- se viene erogata come rimborso delle spese effettivamente sostenute, è un rimborso spese e non un ricavo, tanto meno un ricavo commerciale
- se viene erogata come importo predeterminato, costituisce contributo e non provento commerciale.