Il quesito
Risposta di: Oscar Bazzotti

La contabilità per cassa e la contabilità economico-patrimoniale sono due modi diversi di rilevare e rappresentare i fatti economici, aziendali o associativi che siano. Si distinguono tra loro perché adottano un differente criterio di rilevazione iniziale degli accadimenti: la contabilità per cassa utilizza il "criterio di cassa" e, perciò, rileva le operazioni solo ed esclusivamente nel momento in cui avviene la manifestazione finanziaria, vale a dire l'incasso oppure il pagamento. La contabilità economico-patrimoniale usa, invece, il "criterio di competenza economica", cioè registra i fatti che maturano dal punto di vista economico, anche se non hanno ancora determinato entrate ed uscite di cassa o banca.
Un semplice esempio servirà a chiarire la differenza tra i due criteri. Supponiamo che una a.s.d. abbia ordinato del materiale tecnico per la propria attività e che riceva questi beni, accompagnati da regolare fattura. Nella contabilità per cassa tutti questi avvenimenti non sono registrati; solo nel momento in cui la fattura verrà pagata, allora si registrerà una "uscita" di cassa o banca. Nella contabilità economico-patrimoniale, al contrario, la ricezione dei beni e della fattura darà normalmente origine a una registrazione di acquisto tra i conti economici e all'accensione di un debito verso il fornitore nei conti patrimoniali. Successivamente, all'atto del pagamento, il debito sarà estinto attraverso la corrispondente diminuzione del saldo del conto cassa o del conto banca, magari anche annotando un abbuono.
Va anche aggiunto che contabilità per cassa e contabilità economico-patrimoniale producono rendiconti annuali piuttosto diversi l'una dall'altra. Nella contabilità per cassa, normalmente, si ha un prospetto variamente denominato come "rendiconto finanziario", "conto delle entrate e delle uscite" e così via, che espone appunto le variazioni di liquidità avvenute nel corso dell'esercizio. Spesso, ma non sempre, questo prospetto della liquidità è accompagnato da un elenco dei crediti e dei debiti esistenti alla fine dell'esercizio, per integrare i dati finanziari con alcuni elementi patrimoniali. Nella contabilità economico-patrimoniale, invece, si riesce a redigere un vero e proprio bilancio, anch'esso denominato in vario modo ma comunque in grado di offrire una rappresentazione della situazione patrimoniale e del risultato economico dell'esercizio.
A chi si addice l'una o l'altra forma di contabilità? L'esempio di cui sopra dovrebbe aver chiarito che la contabilità per cassa è piuttosto semplice, non richiede particolare esperienza in materia contabile ma, in cambio, dà informazioni abbastanza elementari. Di contro, la contabilità economico-patrimoniale è più complessa, richiede di avere o di essere disposti ad apprendere un minimo di conoscenze ragionieristiche ma, in contropartita, è dotata di una capacità informativa molto più ampia. Di conseguenza, in via generale, sceglieranno la contabilità per cassa le associazioni più piccole, con un limitato giro economico e poca o nessuna disponibilità di risorse umane abbastanza qualificate da destinare all'attività amministrativa. Sceglieranno la contabilità economico-patrimoniale le realtà più strutturate, dove le operazioni sono numerose, e numerosi sono pure gli associati e i tesserati, dove è quindi necessario disporre di maggiori informazioni di tipo gestionale, sia ai fini conoscitivi interni sia nei confronti dei terzi.
Non sono infrequenti i casi di passaggio da un tipo di contabilità all'altro, come avvenuto nel caso del quesito. Solitamente, questi passaggi avvengono per una intervenuta modifica nelle esigenze informative dell'ente, ad esempio perché sono aumentate o diminuite le dimensioni dell'a.s.d. quanto ad associati e/o tesserati oppure perché sono avvenuti dei fatti che obbligano a un rendiconto più completo della propria attività; si pensi all'ottenimento di una concessione relativa a un impianto sportivo di proprietà pubblica o alla revoca della concessione stessa, con una conseguente drastica diminuzione dell'attività. In questi casi, il passaggio può essere molto semplice, da contabilità economico-patrimoniale a contabilità per cassa, oppure un po' più complesso nel caso inverso. Nella prima ipotesi, è sufficiente partire dal saldo – alla fine dell'esercizio precedente – dei conti cassa e banca; tutti gli altri conti patrimoniali non saranno più movimentati. Nella seconda ipotesi, invece, è necessario predisporre un cosiddetto bilancio di apertura: in altre parole, dovrà essere redatto un inventario delle attività (cassa, banca, crediti, attrezzature, eccetera) e delle passività (debiti di qualsiasi genere).
La differenza tra attività e passività costituisce il patrimonio netto dell'associazione alla data di avvio della contabilità economico-patrimoniale: si tratta di quello che, nel quesito, è definito "un avanzo molto alto", per chiedere poi "come va trattato", anche se non è chiaro cosa si intenda.
In ogni caso, diciamo che l'avanzo è una conseguenza necessaria della redazione del bilancio di apertura in contabilità economico-patrimoniale: come detto sopra, dal punto di vista aritmetico, è la differenza tra le attività e le passività. Sarà composto, prima di tutto, dal patrimonio iniziale dell'associazione, per intenderci dalle somme versate dai soci fondatori al momento della costituzione dell'a.s.d.; questa parte sarà esposta nella voce "capitale" o "fondo di dotazione" o come altrimenti la si vorrà denominare. La parte rimanente non può che corrispondere alla somma algebrica degli avanzi e disavanzi realizzati negli anni precedenti, cioè dai saldi dei rendiconti finanziari redatti, anno per anno, in tutto il periodo nel quale si è tenuta la contabilità per cassa. In tale sistema, i risultati annuali venivano evidenziati nei rispettivi rendiconti ma non riportati in avanti in alcun prospetto di carattere patrimoniale mentre adesso, con la redazione dell'inventario/bilancio di apertura, ne viene data apposita evidenza in una voce che può essere denominata "Avanzi degli esercizi precedenti". Ovviamente, tale importo non potrà essere distribuito, pena la perdita dello status di ente no profit, ma dovrà solamente essere utilizzato a copertura di eventuali disavanzi futuri.