Laura COSTANZO
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Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti, consulente e revisore di Federazioni sportive nazionali ed enti sportivi, specializzata anche nel contenzioso tributario in materia sportiva.
Componente della commissione No Profit e Terzo Settore dell'Ordine dei Commercialisti di Roma, è relatrice in convegni su temi sportivi e autrice di articoli in materia.
Dal 2016 è componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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Ippica: il trattamento IVA dei premi nelle competizioni ippiche
Una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate ad interpello chiarisce il tema dell’imposizione indiretta sui premi relativi al comparto delle corse ippiche organizzate dall’UNIRE
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Circoli ippici e coronavirus: il punto della situazione dopo il d.p.c.m del 1° aprile
La chiusura degli impianti sportivi nel settore equestre sta creando conseguenze dovute alla peculiarità del settore. Esaminiamo le disposizioni che hanno disciplinato l’accesso alle strutture ippiche prima e dopo l’emanazione del d.p.c.m. 1° aprile che ha sospeso le sedute di allenamento di tutti gli atleti, precludendo di fatto l’accesso dei non addetti ai lavori all’interno degli impianti sportivi.
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Una a.s.d. non in 398 può detrarre l’IVA in assenza di ricavi commerciali? – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19592
Nel corso dei primi anni di attività un'a.s.d. (non in 398) ha sostenuto ingenti spese relative all'impianto sportivo ma a titolo di entrate ha ricevuto solo proventi istituzionali, quindi senza l'applicazione dell'Iva. Si chiede se sia comunque corretto portare in detrazione l'Iva, nonostante il rapporto fra ricavi commerciali e totale entrate sia zero. Se la risposta fosse negativa, si chiede se rilevi il fatto che si tratta di Iva per acquisti attinenti all'impianto sportivo, quindi strutturali, e non invece correnti/ordinari.
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Premi ippici in concorsi internazionali, IVA e registrazione fatture – Risposta al Quesito dell’Utente n. 23399
Un'associazione dilettantistica che svolge la propria attività nell'ambito degli sport equestri sottopone alla Redazione di Fiscosport - anche alla luce di una circolare pubblicata dalla Fise (Federazione Sport Equestri) "Circolare premi compensi ritenute" datata 10 febbraio 2018 - il seguente quesito. L'associazione è solita organizzare concorsi equestri a cui partecipano anche scuderie straniere con i loro cavalli. L'associazione eroga premi a fronte dei quali può ricevere delle "invoice" da parte delle scuderie straniere organizzate in forma societaria (p.e. da SA svizzere). Dato il principio dell'irrilevanza ai fini IVA dei premi ottenuti a fronte di risultati positivi ottenuti dai cavalli nei concorsi, sancito anche con la Sentenza della Corte di Giustizia Europea C-432/15 del 10 novembre 2016, (mancanza del presupposto oggettivo in quanto da ritenersi come mera cessione di denaro e non come prestazione di servizi) chiediamo come si dovrebbe operare per la registrazione delle fatture ricevute dai soggetti stranieri sopra citati.
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Commercialità dei corrispettivi per mantenimento cavalli – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21618
Alla luce della circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 38/E di agosto si chiede se i corrispettivi di una a.s.d. per il mantenimento dei cavalli che hanno il libretto FISE (perché fanno attività agonistica non olimpionica documentata da banca dati riportante la partecipazione alle gare) possano essere considerati non commerciali e quindi non assoggettarli ad IVA.
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Il trattamento IVA dei premi nei concorsi equestri e non solo
Alcune sentenze della Corte di Giustizia UE e di Cassazione contribuiscono a escludere dall’applicazione del tributo comunitario i premi ottenuti dai soggetti passivi IVA in occasione delle manifestazioni sportive equestri.
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Compensi agli istruttori e/o allenatori di asd e/o ssd, dipendenti della pubblica amministrazione – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21158
In merito ai compensi di cui all'art. 67 lettera m) del T.U.I.R. si chiede se sia possibile corrispondere "compensi" per attività sportiva dilettantistica svolta da istruttori/allenatori in favore di asd/ssd, i quali come attività prevalente sono dipendenti della pubblica amministrazione (ad esempio: docenti di ruolo nella scuola pubblica). Il dubbio deriva dalla lettura del comma 23 dell'art. 90 della L. 289/2002 che parla di indennità e rimborsi di cui all'articolo 81 (ora art. 67), comma 1, lettera m): con tale riferimento ci si si limita alle sole indennità e rimborsi di cui all'art. 67 lettera m), oppure facendo riferimento all'art. 67 rientra tutto quanto previsto alla lettera m), per cui anche i compensi ?
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Contabilità a.s.d. – Risposta al Quesito dell’Utente n. 9651
Una a.s.d. che non svolge attività commerciale, non ha P. IVA, e svolge solo attività istituzionale, ha come unico "adempimento contabile" la redazione del rendiconto annuale (e ovviamente 770 e CU). Muovendo dalla premessa - di cui comunque si chiede conferma - che non sia necessario gestire la contabilità con un vero e proprio gestionale essendo sufficiente riportare tutti i movimenti in un foglio excel, si chiede se sia corretto registrare la "contabilità" con il criterio di competenza economica o se, in previsione del "rendiconto economico-finanziario" non sarebbe più corretto applicare il criterio di cassa.
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Mancata emissione delle ricevute a fronte di pagamenti per affitto terreno – Risposta al Quesito dell’Utente n°20840
Una a.s.d. in regime 398 utilizza un terreno in affitto per la propria sede e attività, con regolare contratto registrato all'agenzia delle entrate. Ultimamente a fronte dei pagamenti delle rate previste da contratto, esclusivamente con bonifico, non riceve più ricevendo le relative fatture dalla società proprietaria del terreno. Cosa dobbiamo fare per chiedere l'emissione, o copia, delle fatture non ricevute ed essere completamente estranei per gli organi di vigilanza, all'eventuale condotta scorretta della società proprietaria
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Circolo privato e regime fiscale 398/91- Risposta al Quesito dell’Utente n. 1746
Un circolo ricreativo socio-culturale costituito nel 1994 e affiliato all'Associazione Nazionale Alpini, oltre a svolgere la propria attività istituzionale (attività socio-culturali, assistenziali e ricreative), gestisce anche un bar fruibile solo dagli associati. Si chiede se l'ente in questione, espressamente definito come circolo nel proprio statuto, possa avvalersi del regime fiscale 398/91 come per le associazioni sportive oppure se il fatto che venga definito "circolo" sia causa di preclusione all'accesso del suddetto regime.
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